Le utility tornano sugli scudi a Piazza Affari. L’indice settoriale FTSE Italia Servizi Pubblici segna un rialzo oggi dell’1,10% contro lo 0,7% del Ftse Italia All Shares. Uno scenario che amplia il differenziale di performance di medio e di lungo termine con il paniere delle utitily in ascesa del +18,2% negli ultimi sei mesi e del +7,35% a un anno contro, rispettivamente, il +14,2 e, soprattutto il -12,2% dell’indice generale.
Le utility italiane sotto i riflettori
A2a sta provando a rimbalzare dopo il test del supporto statico di medio termine posto a 1,1430 euro. Per assistere a una credibile continuazione di questo movimento il titolo dovrà però oltrepassare prima a quota 1,214 la media mobile a 21 sedute e poi, soprattutto, la trendline discendente di medio termine passante per area 1,25. Oltre, target a 1,32 prima e 1,35/1,37 in seguito. Stop loss da posizionare a quota 1,1430. Il rendimento del dividendo è al momento pari al 6,57%.
Acea appare graficamente inserita in un canale ascendente dalla fine dello scorso luglio. Se sarà confermata la tenuta del supporto dinamico (limite inferiore del suddetto canale) a quota 17,40 il successivo, cruciale, target diventerebbe l’area tra 18,55/19,00 euro. Dividend yield attuale del 4,39%.
Dopo aver oltrepassatro a fine settembre a quota 7,40 la trendline discendente di medio periodo, Enel ha proseguito all’interno di un canale rialzista di breve termine il cui limite inferiore al momento coincide con il passaggio della media mobile a 21 giorni a 7,45 euro (stop loss da adottare). Prossimi obiettivi individuabili a quota 7,80 prima e in zona 8 euro poi. Da notare poi un rendimento del dividendo al momento del 4,45%.
Hera ha violato l’importante supporto dinamico ascendente di lungo termine, ma sta ora provando a invertire al rialzo la rotta. In caso di riuscita (la conferma la si avrebbe oltre la soglia dei 3 euro), la preceente candela ribassista sul grafico weekly (qui sotto) potrebbe essere archiviata come un flaso segnale ribassista. Oltre quota 3, primo target in area 3,10/3,20. Stop loss alla violazione di 2,85 euro. Dividend yield del 3,36%.
Iren sta testando l’importante livello di supporto statico di medio-lungo termine posto a quota 2,08 euro la cui eventuale tenuta favorirebbe prima un ritorno in zona 1,18 e poi a quota 2,20, dove ora transita la trendline discendete che dallo scorso giugno impedisce al titolo di intraprendere uno stabile uptrend. Rendimento del dividendo 4,41%.
Italgas resta per il momento inserito nel canale discendente iniziato nella seconda metà dello scorso luglio. L’eventuale incrocio al rialzo in area 5,30 della media mobile a 21 giorni potrebbe però favorire un allungo dei corsi verso il test del limite superiore del suddetto canale, al momento coincidente a quota 5,40 con il passaggio della media mobile a 50 giorni. Oltre, target a 5,55 prima e 5,65 poi. Stop loss da posizionare a quota 5,10. Rendimento del dividendo 4,45%.
A cura di Gianluigi Raimondi, direttore di Finanza Operativa
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