Il parlamento Europeo ha votato per target più ambiziosi sul fronte ambientale. E’ stato infatti approvato l’emendamento che propone un taglio delle emissioni GHG del -60% rispetto al 1990, da ottenersi al 2030 e rispetto all’obiettivo precedente del -40% e al -55% proposto dalla Commissione Europea. Il nuovo target 2030 andrà definitivamente approvato entro la fine di quest’anno.
Il target di riduzione emissioni è il driver principale sul quale verranno poi settati i singoli piani nazionali di contenimento delle emissioni, portando inevitabilmente a obiettivi più elevati in termine di penetrazine rinnovabili e risparmio energetico.
Le utility sotto i riflettori
L’innalzamento degli obiettivi è quindi un driver positivo, fanno notare gli analisti di Equita Sim, prevalentemente per le società attive nel settore delle trinnovabili come Enel, Falck Renewables, Erg, Alerion e Iniziative Bresciane, per gli operatori di trasmissione come Terna e Snam e per gli operatori di distribuzione elettrica come Enel, A2a, Iren, Hera e Acea.
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