L’esito della tornata elettorale negli Usa e la, seppur parziale, uscita dalla zona grigia dell’incertezza più acuta, ha favorito un’accelerazione rialzista a Wall Street (come è possibile dal grafico sottostante dell’S&P 500), seguita come al solito a ruota anche dagli altri principali listini azionari mondiali, Piazza Affari compresa.
Un movimento che trova, ancora una volta, conferma dell’indebolimento del dollaro, diventato ormai da mesi il vero bene rifugio per eccelenza durante le fasi di risk off assieme all’oro (che però al momento sta anch’esso salendo in scia alle Borse e alla debilezza del biglietto verde).
Nel dettaglio, il cross Eur/Usd ha incrociato al rialzo a quota 1,176 la media mobile a 21 sedute al momento coincidente con l’analoga media a 21 giorni dopo aver confermato la tenuta del supporto statico di medio termine in area 1,160.
Un movimento che ha buone chance tecniche per proseguire e spingere i corsi a testare l’area di ressitenza statica compresa tra 1,1920 e 1,2010 (top quest’ultimo di inizio settembre).
Dal canto suo il prezzo spot dell’oro ha invece superato in area 1.900/1.910 dollari per oncia la trendline ribassista di medio periodo e, anche in quesro caso, le medie mobili a 21 e 50 sedute.
Una dinamica che, complice l’ancora ampia distanza dalla zona di ipercomprato tecnico, favorisce un ulteriore allungo dei corsi verso la resistenza statica a quota 1.975.
Gianluigi Raimondi
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