“Senza precedenti storici su cui basarsi o con cui confrontarsi, la forma e l’andamento della ripresa permangono difficili da delineare. L’economia ha toccato il fondo quasi immediatamente e si è ripresa quasi con la stessa velocità. L’unica cosa di cui possiamo essere sicuri è uno scenario incerto e instabile per la fine del 2020 e il 2021”. E’ l’opinione di Beatrix Ewert, Client Portfolio Manager di Lazard Asset Management. Di seguito il suo commento sui mercati azionari europei.
Un fattore chiave di tale incertezza è rappresentato dall’emergere di una seconda ondata che provoca ulteriori lockdown e restrizioni in tutti i principali Paesi dell’Unione Europea. Tale scenario negativo è parzialmente compensato da numerosi programmi per il vaccino allo studio e l’applicazione di diverse nuove opzioni terapeutiche che contribuiscono a frenare l’aumento dei decessi, nonostante l’aumento dei casi. Anche la tecnologia per i tamponi ha conosciuto un’accelerazione, portandoci sempre più vicini all’effettuazione di quelli in tempo reale, fatto che consentirebbe di contenere ancora di più il virus, isolando i positivi e permettendo al tempo stesso di procedere verso la normalizzazione dell’economia.
Impatti economici a lungo termine delle misure di lockdown
È evidente che i lockdown hanno accelerato drasticamente la digitalizzazione di molti settori e processi, trasformando profondamente molti modelli di business e generando vincitori e vinti in tutta l’economia. Per molte aziende e settori non ci sarà una via di ritorno. Tra le tendenze già esistenti che hanno subito un’accelerazione si annoverano lo shopping online (soprattutto per gli alimentari), la consegna di alimenti preparati, l’automazione della produzione e il diffondersi di diverse piattaforme internet. Resta tuttavia da vedere fino a che punto lo smart working s’imporrà evitando il rientro del personale negli uffici sul lungo periodo, dopo la pandemia.
È chiaro che l’industria internazionale dei viaggi e del turismo è stata colpita duramente e nei prossimi 12 mesi le conseguenze continueranno a farsi sentire. Benché la prospettiva nel più lungo termine di 5-10 anni sia meno certa, assisteremo probabilmente a una sostanziale normalizzazione nel caso in cui nei prossimi 12 mesi venga scoperto un vaccino valido ed efficace.
L’Europa sta diventando più “investibile”?
Nonostante il diffuso clima di incertezza, il segmento azionario europeo ha iniziato a mostrare segni di sovraperformance. Riteniamo che ciò sia dovuto al fatto che, rispetto ad altre realtà, l’Europa si sta affermando come una scelta “più investibile” per alcuni motivi fondamentali:
1. l’euro si è rafforzato negli ultimi mesi rispetto al dollaro e alla sterlina;
2. rispetto agli Stati Uniti, l’economia ha resistito meglio di fronte al virus, grazie a una risposta politica più incisiva;
3. il sentiment ha beneficiato di un solido piano fiscale dell’Ue;
4. conferire priorità alle tematiche Esg sulla propria agenda, ad esempio con ulteriori sforzi per ridurre le emissioni di carbonio, ha posto l’Europa in cima alla lista delle realtà investibili per gli investitori orientati alla sostenibilità.
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