Asset allocation, mercati emergenti: ecco i catalizzatori per l’azionario

“Il potenziale rialzo delle valutazioni delle azioni dei mercati emergenti dipende da una serie di catalizzatori, quali il raggiungimento del picco del dollaro e nuovi aiuti, in particolare al settore immobiliare e alle banche, in Cina. Questi catalizzatori potranno far salire i mercati azionari emergenti nel 2023“. Parola di Tim Love, Investment Director, Emerging Markets Equities di GAM, che di seguito spiega nei particolari la view.

A seguito di una correzione del 30% circa e 21 mesi di andamento altalenante al ribasso, all’inizio del 3° trimestre del 2022 abbiamo incrementato l’esposizione nei mercati emergenti poiché, sulla base dei dati sia qualitativi che quantitativi, sembrava avessero raggiunto un punto di acquisto anticiclico. Per quanto abbiamo avuto ragione relativamente alle azioni dei mercati sviluppati, stiamo iniziando solo ora a rilevare un rialzo assoluto delle azioni dei mercati emergenti a metà novembre 2022.

Il potenziale rialzo delle valutazioni delle azioni dei mercati emergenti dipende da una serie di catalizzatori, quali il raggiungimento del picco del dollaro e nuovi aiuti, in particolare al settore immobiliare e alle banche, in Cina oltre alla riduzione (almeno parzialmente) delle restrizioni contro il Covid, a seguito del Congresso nazionale del Partito comunista cinese a novembre 2022. Crediamo che questi catalizzatori farebbero salire i mercati azionari emergenti nel 2023, tenendo anche conto della tenuta degli utili in questi Paesi, che porterebbe a una crescita dell’utile per azione nel 2022/2023 unitamente a una forte espansione dei multipli PE.

Inoltre, 15 anni di performance altalenante hanno creato una specie di molla pronta a saltare. Oggi rileviamo diverse opportunità di rendimento adeguate al rischio (rallentamento del mercato/Covid/shock petrolifero) che ricordano la situazione nel 2003-2008 (dopo le crisi in Asia e la SARS). Il rendimento assoluto e relativo porterà a rivalutare quest’opportunità di investimento ciclica e nel lungo periodo. A nostro giudizio, la liquidità contenuta, il basso posizionamento e il sentiment negativo potrebbero delineare un profilo di rischio e rendimento interessante per le azioni dei mercati emergenti nel 2022/2023. Giocare in difesa è una strategia che appartiene al passato.

Tra i temi da preferire per l’asset allocation vediamo:

  • Cina: riapertura post-Covid e politica fiscale
  • Ripresa della crescita globale: esportazioni IT e veicoli elettrici in Corea del Sud e Taiwan
  • Catena di distribuzione delle rinnovabili: platino in Sud Africa, litio in Cile, terre rare in Malesia.
  • I fanalini di coda nel secondario in India dotati di liquidità, i beneficiari della deglobalizzazione/onshoring in Messico, Vietnam e Romania. È importante mantenere un approccio non vincolato a uno stile specifico, liquido, con un profilo ESG di qualità elevata.

Infine, crediamo che potrebbe servire mantenere la posizione in linea col mercato nei titoli START (Samsung, TSMC, Alibaba, Reliance Industries e Tencent). Questo indice (coniato da noi nell’articolo sui titoli START nel 2020/2021) è ora in grado di cogliere il potenziale di rialzo rispetto ai FAANG in vista del 2023.