Asset allocation, azionario emergente: ecco cosa sovrappesare

A gennaio i Mercati Emergenti hanno riportato rendimenti negativi (-4,7% in dollari) e hanno sottoperformato i Mercati Sviluppati (+1,1%).

In Cina (-10,6%), nonostante una crescita del PIL nel 2023 in linea con le attese (5,2%), è proseguita la traiettoria complessivamente debole. In particolare, il Paese è alle prese con una deflazione persistente, un PMI manifatturiero in contrazione e dati deboli sul credito. Sebbene la PBoC abbia immesso sul mercato maggiore liquidità e ridotto il coefficiente di riserva obbligatoria (RRR) di 50 pb, innescando un breve rimbalzo del mercato, il sentiment è rimasto cauto in attesa di un ulteriore miglioramento.

Taiwan (-1,5%) e Corea del Sud (-9,7%) hanno conseguito rendimenti negativi nel corso del mese, ma Taiwan ha registrato una relativa sovraperformance. Le esportazioni trainate dalla tecnologia hanno ritrovato vigore e sostenuto l’economia.  Ci sono state ulteriori conferme di una svolta in atto nell’industria dei semiconduttori e la fiducia è stata inoltre rafforzata da una domanda in rapida ascesa derivante dall’adozione accelerata dell’intelligenza artificiale. A Taiwan è stato eletto un nuovo presidente dello stesso partito democratico del predecessore. Questo avrà un impatto positivo sulla stabilità della supply chain dei chip.  La Corea del Sud ha registrato la crescita delle esportazioni più elevata dal maggio 2022. Il governo coreano ha messo a punto nuove politiche per rafforzare la disclosure da parte delle aziende e ridurre lo sconto delle società sottovalutate.

Il mercato indiano (+2,5%) è rimasto solido. La Borsa indiana è ora la quarta più grande al mondo e la sua crescita è stata incoraggiata dall’interesse crescente degli investitori nazionali.

In America Latina, il Brasile (-5,9%) ha sottoperformato, mentre è proseguito il ciclo di allentamento con un altro taglio di 50 pb.

In Messico (-1,9%), invece, il calo dell’inflazione suggerisce tagli dei tassi nel breve termine.

C’è stato un nuovo rialzo dei tassi in Turchia (+10,3%), dove l’inflazione si è mantenuta su livelli elevati, ma in linea con la valutazione della banca centrale. Anche la Grecia (+5,8%) ha conseguito una performance positiva nel mese, con l’economia che è tornata a crescere dopo un prolungato periodo di stagnazione.

Riguardo alle materie prime, il petrolio ha guadagnato il +6,1% tra le attuali volatilità geopolitiche. L’oro è invece sceso del -1,1%. A fine mese i rendimenti statunitensi sono stati inferiori al 4%.

In questo contesto, ecco di seguito l’asset allocation indicata da Paulo Salazar, Head of Emerging Markets Equities di Candriam.

Nell’universo azionario, manteniamo il sovrappeso su India e Taiwan e monitoriamo le incoraggianti misure introdotte dal governo sudcoreano.

India: sovrappeso. In un anno elettorale, il mercato si aspetta una stabilità politica costante dopo i risultati delle elezioni regionali. Il focus rimarrà sulle spese pubbliche in conto capitale, oltre che sulle aree prioritarie delle energie rinnovabili e delle infrastrutture elettriche, come si è visto nell’interim budget. La prudenza fiscale ha inoltre contribuito a ridurre i rendimenti obbligazionari con l’inclusione della regione nell’indice obbligazionario JPM più avanti nell’anno che garantirà ulteriori flussi.

Taiwan: sovrappeso. I risultati elettorali sono stati sostanzialmente in linea con le attese, ma hanno contribuito a rimuovere un’incognita dai mercati. TSMC, la principale società nell’indice MSCI EM, ha guadagnato terreno in seguito al miglioramento delle prospettive e alla conferma di una ripresa per l’industria dei semiconduttori di processo.

Cina: neutrale. Gennaio si è confermato un mese difficile per le azioni cinesi, con una notevole pressione sulle Small Cap. I timori per il rallentamento dei consumi, le sfide deflazionistiche e l’elevato indebitamento hanno pesato ulteriormente sulle performance azionarie. Il governo cinese ha intensificato gli sforzi per sostenere i mercati azionari, ma conserviamo una visione neutrale sulla Cina fino a quando non vedremo una chiara inversione delle condizioni economiche.