S&P: ecco cosa emerge dal credit outlook 2024

Prevediamo che i tassi resteranno elevati anche nei prossimi mesi, senza scendere tanto presto quindi dato che l’inflazione non arriverà ai target fissati dalle banche centrali prima del 2025, e che lo scenario economico sia caratterizzato da un soft landing. Da monitorare però il quadro geopolitico. In questo contesto, a livello globale, le società con un rating più basso sono quindi quelle più esposte ai rischio di finanziamento e, di riflesso, al default. Nel dettaglio stimiamo un incremento del datto di default al 5% entro il prossimo settembre. E ciò vale sia per la componente corporate che per quella governativa”. Ad affermarlo è Barbara Castellano, managing director Global Analytics di S&P, che ha descritto oggi alla stampa lo scenario di fondo del Global Credit Outlook di S&P per l’anno corrente.

 

Per quanto riguarda poi l’outlook corporate riferito all’Italia, Renato Panichi, senior director Corporate Ratings di S&P, ha affermato: “Ciò che emerge è una stabilità della qualità del credito. Circa quattro quinti delle aziende italiane vantano infatti un’outlook stabile con un deterioramento della qualità del credito dal 2022 più contenuto se paragonato ad altri europei
Paesi, a cominciare dalla Germania”.

Non solo. “Le banche italiane sono più resilienti alle future recessioni, forti di una qualità patrimoniale che tenderà secondo le nostre stime solo moderatamente a peggiorare nel 2024 e con una profittabilità ancora robusta, tanto che gli istituti del nostro Paese da noi valutati probabilmente sovraperformeranno le banche dell’UE nel 2024”, ha fatto notare Mirko Sanna, lead analyst, Financial Institutions di S&P.