“Il risultato delle elezioni Usa è stata una notizia importante per il mondo, per l’economia e i mercati. Ma, in quanto investitore, ho sempre pensato che la pandemia avesse implicazioni più rilevanti per i mercati. Il successo elettorale di Joe Biden è stato eclissato dalla notizia di ieri sulla possibilità che sia stato trovato un vaccino efficace contro il Covid-19“. E’ quanto nota Johanna Kyrklund, Cio e Global Head of Multi-Asset Investment di Schroders. Di seguito la sua analisi.
Una settimana ricca di eventi ha improvvisamente assunto un significato ancora più importante. Infatti, il Ceo di Pfizer – l’azienda che ha sviluppato il vaccino (insieme a BioNTech) – lo ha etichettato come “un grande giorno per la scienza e l’umanità”. Resta da vedere se tale affermazione si rivelerà un’iperbole, ma i risultati sembrano certamente molto incoraggianti, con il nuovo vaccino a due dosi che si dice abbia un’efficacia superiore al 90% nella prevenzione del Covid-19. Per dare un’idea, il vaccino contro il morbillo, ampiamente utilizzato, ha un’efficacia del 97%, mentre la vaccinazione contro l’influenza stagionale tra il 40% e il 60%.
La prospettiva di un possibile ritorno alla normalità ha comprensibilmente reso gli investitori euforici, con i mercati azionari in rialzo in tutto il mondo. Nel Regno Unito, ad esempio, il Ftse 100 è salito del 5% circa. Ma a essere particolarmente interessante è il tipo di azioni che hanno sovraperformato. Le società che sono state particolarmente colpite dai lockdown – come compagnie aeree, tempo libero e ospitalità – hanno visto un notevole rialzo. Contemporaneamente, i rendimenti dei titoli di Stato sono saliti, il prezzo dell’oro è diminuito e il petrolio ha registrato un forte rally.
Siamo all’inizio di un’importante rotazione? Molto probabilmente sì. Potremmo aver finalmente trovato un catalizzatore per dare il via a uno spostamento dai titoli ‘stay-at-home’ che hanno beneficiato dei lockdown, verso i titoli della ripresa. Se tutti i tipi di aziende tornassero a crescere con la ripresa dell’economia, non sarebbe più necessario pagare un grosso premio per le poche aree di crescita.
Si tratta di essere preparati a diverse eventualità. Anche se, in quanto gestori di fondi, ci piace immaginare di avere una sfera di cristallo, in realtà per costruire un portafoglio è necessario considerare una serie di potenziali scenari. Si cerca di scegliere gli investimenti in grado di far fronte a molteplici sviluppi.
La pandemia globale ha rappresentato una sfida importante in tal senso, dato che improvvisamente la gamma di scenari possibili è diventata molto estrema. Le lettere che hanno descritto la potenziale forma della ripresa sono state svariate: U, V, W, L e K. Anche per coloro che erano più ottimisti e si aspettavano una ripresa a “V”, era necessario prendere in considerazione la possibilità che la ripresa fosse a “L”, per cui l’assenza di un vaccino avrebbe implicato maggiori implicazioni negative per il settore privato nel medio periodo.
La notizia di Pfizer di ieri, combinata con i progressi medici che rendono il virus più facilmente gestibile oggi, implica che la probabilità di una ripresa a “L” si è ridotta significativamente. Il potenziale vaccino riduce anche i rischi legati alla capacità dei politici di sostenere le rispettive economie o di controllare il virus. Guardando ai prossimi 6-12 mesi, la notizia di ieri rende meno probabile la necessità di un ulteriore pacchetto di stimoli fiscali per sostenere il calo della domanda legato a un nuovo potenziale lockdown.
Eravamo già dell’idea che gli scenari legati al Covid-19 fossero più importanti di quelli associati alle elezioni Usa e la notizia del vaccino non ha fatto altro che confermarla. I risultati elettorali più estremi (una “onda blu” o un’elezione contestata) sono stati evitati e ora contano meno. Rispetto all’inizio della scorsa settimana, l’incertezza che ci ha afflitto per gran parte del 2020 è decisamente diminuita. Improvvisamente c’è un motivo per essere ottimisti verso il 2021: speriamo davvero che la giornata di ieri si riveli essere un grande giorno, come dichiarato dal CEO di Pfizer.
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