Obbligazioni, le nuove emissioni sotto i riflettori

A cura di Carlo Aloisio, senior bond broker

Volumi ai minimi estivi e scambi ridotti sui mercati obbligazionari, mentre per la parte azionaria è stata una settimana decisamente all’insegna della volatilità soprattutto per il settore finanziario a causa della decisione del nostro governo d’introdurre una tassa sugli exta utili delle banche. Anche gli altri listini settoriali europei hanno sofferto per il rischio che analoghi provvedimenti possano essere introdotti anche in altri paesi dell’Eurozona. La volatilità non è stata solo in direzione negativa, poiché il giorno successivo al provvedimento, maggiori approfondimenti hanno ridimensionato la portata del provvedimento, consentendo così un buon recupero al settore finanziario. 

Non è stata una settimana negativa per il reddito fisso, alcuni dati macroeconomici hanno evidenziato che l’inflazione, seppur di poco ha iniziato a rallentare. La lettura finale dell’inflazione di luglio ha confermato la prima stima Istat, con un indice Nic (indice nazionale dei prezzi al consumo), in rialzo di 0,1% su mese e 6% su anno, il minimo da aprile 2022, ed un armonizzato, che incorpora l’effetto saldi, in calo di 1,5% su giugno al tasso tendenziale del 6,3%, meglio delle stime degli analisti che prevedevano 6,4%. 

Rendimento del Btp benchmark decennale al 4,15% con uno spread in calo contro il Bund tedesco a quota 163. Tendenzialmente i rendimenti sulla curva decennale sono rimasti stabili con un forte progresso della Grecia, già da alcune settimane, sulla scia del primo upgrade ad investment grade da parte dell’agenzia di rating  Scope che lo scorso 4 agosto ha alzato a BBB- da BB+. Un grande successo ed un grande sforzo del paese che dieci anni fa in questo periodo era sull’orlo del baratro con titoli di stato a prezzi da default.

Complessivamente nell’Eurozona, la media dei titoli EU è al 3,07%, con la Germania, Olanda ed Irlanda sotto il 3% ed il resto dei paesi nella fascia tra il 3% ed il 4%, al di sopra del quale rimane solo il nostro paese.

A disposizione degli investitori il Tesoro ha emesso giovedi 8 miliardi di euro di Bot a 12 mesi, il Buono 14 agosto 2024. Nel collocamento di metà luglio il Bot annuale era stato assegnato al tasso medio di 3,947%, massimo da giugno 2012, mentre in questo il rendimento è stato del 3,82%.  Si tratta dell’unico collocamento di metà mese, dopo la cancellazione dell’asta a medio-lungo originariamente in calendario venerdi, in considerazione dell’andamento delle disponibilità di cassa; solamente durante la fase centrale della pandemia il Tesoro “violò” la consuetudine di non effettuare le aste di metà agosto e di fine anno, proprio per esigenze di cassa al fine di sostenere l’economia bloccata dal covid.
        
In ogni caso i ‘driver” del finnale di settimana saranno  i dati sull’inflazione di luglio negli Stati Uniti, che arrivano dopo quelli della Cina, entrata in deflazione,  e saranno cruciali per capire come la Federal Reserve potrebbe muoversi a settembre per quanto riguardo i tassi di interesse. Le attese sono di una nuova accelerazione al 3,3% tendenziale dal 3% di giugno, mentre la componente ‘core’ dovrebbe mantenersi stabile al tasso annuo di 4,8%.
Sotto i riflettori anche le nuove richieste settimanali di disoccupazione, viste in lieve aumento a 230.000. Al prossimo meeting l’istituto centrale Usa potrebbe decidere di mantenere i tassi ai livelli attuali per un certo periodo, anche se alcuni esponenti sembrano più favorevoli a nuovi rialzi di fronte al combinato disposto di un’inflazione ancora elevata e un’economia forte.

Per quel che riguarda le nuove emissioni in area euro sono state praticamente nulle, le uniche con un importo rilevante sono state la DZ bank che ha emesso 500 milioni a breve con scadenza 4 settembre 2024 con una cedola del 2,75% e taglio da 1k+1k. Isin DE000DW6C763 con rating A+.

La Svenska Handelsbanken ha emesso un subordinato tier 2 per 750 milioni con scadenza ad 11 anni e la possibilità di esercitare una call dopo il sesto anno. Le richieste hanno superato i 2,75 miliardi e la cedola è stata fissata al 5% con un prezzo d’emissione a quota 99,792 che esprime un rendimento del 5,041%. Rating dell’emissione alto A3/A-/A+, considerando che si tratta comunque di un  obbligazione tier 2.

Qualcosa di più significativo in area dollaro, con Mc Donald’s sceso in campo con 2 miliardi d’emissione divisi su tra scadenze. La prima per 600 milioni scadrà nel 2028 con una cedola del 4,8% al prezzo di 99,965 con isin US58013MFU36. La seconda tranche vede la cedola salire al 4,95% su un’offerta di 600 milioni con una scadenza al 14 agosto 2033; mentre l’ultima tranche da 800 milioni è la più lunga al 2053 e vede la cedola salire al 5,45% con un prezzo d’emissione a 99,721. Per tutti i titoli il taglio minimo è retail da 1k+1k con il rating di Moody’s a Baa1.

Sempre ad indirizzo retail con taglio da 2k +1k l’emissione della Toyota Motor Credit, con rating atteso A1/A+/A+, e scadenza nel maggio 2026. La cedola è stata fissata al  5% ed il  prezzo d’emissione è stato fissato a  99,879, mantenendosi sostanzialmente stabile anche nel grey market successivo, con qualche puntata sopra la parità. Il totale emesso è stato per 650 milioni con isin US89236TKX27