Durante il terzo trimestre del 2020 il mercato azionario è stato piuttosto stabile, come riflesso dagli indici VStoxx e Vix. Nonostante ciò, e a prescindere dalla ripresa dell’economia globale dai minimi del secondo trimestre, l’azionario è ancora molto sensibile. Questo si vede dalle significative oscillazioni di breve termine viste nell’ultimo periodo come conseguenza di eventi imprevisti, accadimenti che è probabile si verifichino regolarmente in futuro, con diversi livelli di incidenza.
“L’impatto di eventi improvvisi osservato recentemente mostra quanto fragile sia ancora il rimbalzo del mercato azionario”, spiega Tobias Stöhr, Sales Executive di Spectrum Markets. “Ad esempio, l’improvvisa discesa del comparto tecnologico Usa (Nasdaq) il 3 settembre ha portato alla diffusione di un sentimento di incertezza a livello globale. Di conseguenza il Dax ha perso temporaneamente circa 600 punti rispetto al giorno precedente, nonostante l’indice Ifo tedesco, che misura la fiducia delle imprese in Germania, si fosse confermato in costante aumento dopo il minimo storico di aprile 2020. Su Spectrum Markets, questo movimento ha portato a registrare quel giorno il 45,1% di scambi al di fuori degli orari di negoziazione tradizionali, un dato considerevolmente al di sopra della media del terzo trimestre. Questo sottolinea l’importanza per gli investitori di essere in grado di reagire a situazioni di mercato inattese in ogni momento”.
In settembre sono stati scambiati 37,1 milioni di certificati, in aumento del 36% rispetto al risultato del mese precedente. La porzione di scambi effettuati al di fuori degli orari tradizionali di negoziazione dell’azionario (ovvero dalle 17.30 alle 9) è stata del 38,5%. Nel dettaglio, i volumi degli scambi in settembre si sono così suddivisi: l’88,6% del totale è attribuibile ai certificati sugli indici (85% ad agosto 2020), il 7% a quelli sulle valute (5,4% in agosto) e il rimanente 4,4% agli strumenti sulle materie prime (9,6% in agosto).
Tra i sottostanti maggiormente scambiati, al primo posto l’indice Omx di Stoccolma con una percentuale del 30,1%, seguito dall’S&P 500 statunitense (27,7%) e del Dax tedesco (14,6%). Tutti i 21 sottostanti sono stati scambiati.
I dati riferiti al terzo trimestre 2020 vedono 102 milioni di strumenti scambiati nei tre mesi, in aumento del 4% rispetto al secondo trimestre. Un nuovo massimo è stato raggiunto anche nel numero di operazioni eseguite, salite a 387.969 (+7% sul secondo trimestre). La percentuale di scambi effettuati al di fuori dell’orario tradizionale è stata del 37,3%, in linea al 40% del trimestre precedente.
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