Mercati: lo scenario macro e il punto tecnico sul Forex

La propensione al rischio è diminuita quasi ovunque, con la maggior parte dei benchmark guidati al ribasso dai titoli del settore sanitario e industriale, con gli investitori che già scontano i dati in uscita in Europa e negli Stati Uniti.
Mentre gli operatori di mercato presteranno molta attenzione ai dati sulla produzione industriale dell’UE di oggi, tutti gli occhi saranno puntati sulla pubblicazione del CPI degli Stati Uniti di oggi pomeriggio, un parametro chiave attentamente monitorato dalla Fed.
Gli analisti e gli investitori di tutto il mondo prevedono già una lettura negativa, con il 3,6% atteso rispetto al 3,2% del mese scorso. Se le aspettative fossero corrette, questo nuovo rapporto confermerebbe che l’inflazione rimane persistente nell’economia più grande del mondo, aprendo la strada a una maggiore stretta monetaria e a un contesto di tassi d’interesse più elevati più a lungo del previsto.
“Questa situazione eserciterebbe un’ulteriore pressione sulle azioni, causando probabilmente un significativo spostamento dell’allocazione azionaria nei portafogli degli investitori su una base di breve-medio termine. D’altro canto, dati più forti del previsto potrebbero rappresentare una “bella sorpresa” per tutti, alimentando le speranze di una prossima fine dell’attuale ciclo di rialzo dei tassi e la fiducia negli asset più rischiosi” commenta Pierre Veyret, analista tecnico di ActivTrades.
In questo momento ci sono timori legati al rialzo dell’inflazione, dovuti soprattutto all’aumento dei prezzi del petrolio, che ha visto il Brent salire sopra quota 92 e il Wti a ridosso degli 89 dollari al barile. Le preoccupazioni sono legate ai tagli della produzione dopo che l’Opec ha parlato di un deficit totale di 3.3 milioni di barili al giorno. Oggi è previsto anche il dato relativo al PIL inglese, atteso in rialzo su base annua dello 0.4%, un dato ben inferiore al +0.8% precedente. Su base mensile è atteso un calo dello 0.2%.
Le valute si sono poi mosse come se fossimo in una fase di appetito al rischio, con un calo del dollaro contro le principali valute, ad eccezione dello yen che ha ceduto ancora terreno, con Uds/Jpy che è tornato prepotentemente sopra quota 147. “Attenzione però ai movimenti troppo rapidi, che potrebbero spingere la BoJ a farsi vedere sul mercato a sostegno della valuta locale”, avverte Saverio Berlinzani – analista senior di ActivTrades, che di seguito illustra la view tecnica sull’Euro e sulla sterlina.
Per l’Eur/Usd segnaliamo l’area compresa tra 1.0780 e 1.0800 come area cruciale su base giornaliera, dove vanno a confluire dei livelli statici di swing e le medie mobili esponenziali a 21 e 100 giorni, che rappresentano resistenze non facili da superare. L’area chiave per vedere un trend rialzista è posta a 1.0940-1.0950. Il Cable si trova ancora sotto quota 1.25 per effetto di un EurGbp tornata sopra 0.86.