Il superamento da parte del Ftse Mib del massimo precedente (risalente al gennaio 2023) di 28.095 punti non rende impossibile il ribasso. Ma le analisi più accreditate adesso diventano due, coerentemente con la verità principale, ossia che è alle porte l’espressione di una volatilità esagerata che deriva dal lungo tempo che il mercato e i suoi prezzi hanno passato in laterale.
La prima versione, rialzista, suggerirebbe che ci troviamo in una piena onda 3 secondo il metodo di Elliott (normalmente la più forte, diretta a superare non solo i massimi recenti ma a puntare ai 30.000 punti come primo step (Figura 1). Ipotesi quindi fortemente rialzista.
Fig 1. Future Ftse Mib – Grafico settimanale
La seconda versione parte da più distante e ammette che tutto il movimento successivo ai minimi del 2012 sia un gigantesco rimbalzo, destinato a scaricare la volatilità verso il basso anziché verso l’alto (Figura 2). In questa ipotesi la rotture recente dei 28.095 punti potrebbe essere una falsa rottura.
Fig 2. Future Ftse Mib – Grafico settimanale
Sempre di falsa rottura si può forse parlare per il Dax Index che è vero che ha violato il proprio massimo del 2022 ma è altrettanto vero che è subito rientrato nel canale per poi indebolirsi. Uno sviluppo come quello di Figura 3 non è quindi ancora da archiviare.
Fig 3. Dax Index – Grafico settimanale
Il più debole dei tre indici europei è dunque per adesso l’indice Euro Stoxx 50 che, seppure abbia scalfito, non ha mai superato il suo massimo dello scorso anno e dunque ha uno sviluppo possibile negativo come quello di Figura 4.
Fig 4. Euro Stoxx 50 Idex – Grafico settimanale
Insomma, se c’è una lezione sicura che vogliamo apprendere per quanto riguarda il futuro degli indici europei è che vi sarà una fortissima volatilità e non sarà, probabilmente, quella che i più si aspettano.
A cura di Fabio Pioli, trader, analista finanziario e ideatore di Miraclapp