Le riunioni delle banche centrali negli Stati Uniti e in Giappone saranno al centro dell’attenzione dei mercati la prossima settimana.
La riunione della Fed non dovrebbe riservare grandi sorprese e ci aspettiamo di sentire ancora le stesse parole da Powell. Tuttavia, le previsioni e le proiezioni del dot plot saranno esaminate e continuiamo a ritenere che se i dati economici dovessero iniziare ad ammorbidirsi, gli investitori con attese rialziste, finora frustrate, i ‘tori’ dell’obbligazionario, che finora sono stati frustrati, vorranno aumentare l’esposizione all’obbligazionario.
La riunione della BoJ è più incerta. Esprimiamo una forte fiducia in un cambiamento di politica a marzo o ad aprile, e in questo ambito vediamo marzo come il più probabile. Tuttavia, al di là dell’uscita dalla NIRP, della fine degli acquisti di ETF e dell’abbandono dell’YCC, sarà interessante notare come la BoJ dipingerà le prospettive per i mesi a venire.
Tornando alla Fed, è da notare che gli attuali prezzi di mercato sui tassi sono molto coerenti con le proiezioni della Fed di dicembre. Nell’ultimo anno, i mercati hanno sempre avuto la tendenza a prezzare un allentamento maggiore rispetto alla Fed e, in base a questa logica, se il dot plot dovesse rimanere invariato, è comprensibile che i rendimenti potrebbero subire un lieve rialzo.
In alternativa, è possibile che i mercati stiano già scontando un percorso leggermente più elevato per marzo. In ogni caso, non è chiaro se una revisione importante sia necessaria o probabile a questo punto. I policymaker dovrebbero essere felici di riflettere su un altro trimestre di crescita robusta, in cui l’economia statunitense ha continuato a sovraperformare rispetto ai suoi omologhi. Gli asset di rischio sono in crescita, la disoccupazione è bassa e l’inflazione sta scendendo, anche se gradualmente.
Ciononostante, la popolarità di Biden continua ad essere bassa. Su questa base, una Fed democratica potrebbe idealmente voler offrire al proprio candidato favorito qualche taglio dei tassi prima delle elezioni, ma sarà in grado di farlo solo se le condizioni lo permetteranno.
Detto questo, ci si chiede se potrebbero esserci pressioni per garantire che le previsioni non diventino più hawkish, e la leadership della Fed potrebbe voler manipolare il quadro per garantire che ciò non accada. Questa ipotesi si avvicina alla teoria del complotto, ma questa settimana ci ricorda che se si vuole modificare il quadro e la Fed vuole permettere alla politica di influenzare il suo giudizio, allora è meglio che si assicuri di non essere scoperta.
A cura di Mark Dowding, Fixed Income CIO di RBC BlueBay AM