Secondo l’ultimo Janus Henderson Global Dividend Index, i dividendi globali hanno raggiunto la cifra record di 1.660 miliardi nel 2023, con un aumento del 5% su base sottostante. L’anno si è concluso in maniera particolarmente positiva, con i dividendi del quarto trimestre in rialzo del 7,2% su base sottostante, grazie alla solidità di Europa, Regno Unito e Giappone.
Le banche sono state il principale motore della crescita dei dividendi
Il settore bancario ha distribuito dividendi record nel 2023 contribuendo alla metà della loro crescita a livello mondiale, questo è potuto avvenire grazie ai tassi d’interesse più elevati che hanno consentito a molti istituti bancari di aumentare i propri margini. Le banche dei mercati emergenti hanno contribuito in modo particolare all’aumento, anche se quelle cinesi non hanno partecipato al boom dei dividendi del settore.
L’impatto positivo dell’aumento dei dividendi nel settore bancario è stato quasi interamente compensato dai tagli del settore minerario, i cui profitti sono diminuiti di pari passo con il calo dei prezzi delle materie prime. Al netto di questi due settori, il cui impatto è stato insolitamente elevato, l’indice di Janus Henderson ha individuato una crescita incoraggiante in vari settori come quello dei veicoli, dei servizi di pubblica utilità, del software, degli alimentari e dell’ingegneria, a dimostrazione dell’importanza di un portafoglio diversificato.
L’86% delle società ha aumentato o confermato i dividendi; i tagli di cinque grandi società hanno avuto un impatto sproporzionato
A livello globale, l’86% delle società ha aumentato i dividendi o li ha mantenuti inalterati, ma gli ingenti tagli di appena cinque gruppi – BHP, Petrobras, Rio Tinto, Intel e AT&T – hanno ridotto di due punti percentuali il tasso di crescita globale sottostante annuale.
22 Paesi hanno registrato distribuzioni record, con Europa e Giappone che hanno trascinato la crescita globale dei dividendi
A livello geografico, Stati Uniti, Francia, Germania, Italia, Canada, Messico e Indonesia sono solo alcuni dei 22 Paesi che hanno registrato dividendi record nel 2023. L’Europa, Regno Unito escluso, è stata uno dei principali motori di crescita dell’anno, contribuendo per due quinti all’aumento globale. Le distribuzioni della regione sono aumentate del 10,4% su base sottostante, raggiungendo la cifra record di 300,7 miliardi. Anche il Giappone ha contribuito in modo determinante, sebbene la debolezza dello yen abbia nascosto parte della forza dimostrata dal 91% delle sue società. Le grandi dimensioni degli Stati Uniti hanno fatto sì che il contributo del Paese sia stato il più significativo alla crescita dei dividendi globali, ma il suo tasso di crescita sottostante del 5,1% è stato in linea con la media mondiale.
“Per quanto riguarda l’Italia – ha sottolineato Federico Pons, Country Head per l’Italia di Janus Henderson Investors – alla fine del 2022 avevamo notato che le distribuzioni in euro erano aumentate soltanto del 29% rispetto al 2009 (anno in cui abbiamo cominciato le nostre osservazioni), e l’aumento in dollari era stato pressoché nullo, con una crescita molto più lenta che nel resto del mondo. La situazione è cambiata nel 2023: i dividendi sottostanti sono saliti del 17,9% segnando il record di 20,1 miliardi di dollari (18,5 miliardi di euro). Le banche italiane hanno contribuito al 75% della crescita e nessuna delle altre aziende italiane nell’indice ha tagliato i dividendi”.
Dividendi record nei mercati emergenti Per il terzo anno consecutivo, i mercati emergenti hanno distribuito dividendi record per 166,1 miliardi di dollari, con un aumento dell’8,0% su base nominale. Nel complesso, tuttavia, i dividendi dei mercati emergenti sono rimasti fermi su base sottostante, in quanto i forti tagli in Brasile e la scarsa crescita in Cina hanno bilanciato le forti erogazioni del settore bancario.
La crescita dei dividendi nel Regno Unito, pari al 5,4%, è stata all’incirca pari alla media globale, con gli importanti aumenti nei settori bancario e petrolifero che sono stati in gran parte compensati dalla riduzione dei pagamenti nel settore minerario. La maggior parte dei Paesi sviluppati dell’Asia-Pacifico, escluso il Giappone, ha registrato una riduzione dei dividendi rispetto all’anno precedente.
Previsioni per il 2024
Janus Henderson prevede per il 2024 una crescita sottostante simile a quella del 2023, anche se un calo, probabile, dei dividendi speciali una tantum potrebbe ridurre il tasso di crescita complessiva. Janus Henderson stima per il 2024 dividendi pari a $1.720 miliardi, con un aumento del 3,9% su base complessiva, pari a una crescita sottostante del 5,0%.
Ben Lofthouse, Head of Global Equity Income di Janus Henderson, ha dichiarato: “Nel 2023 il pessimismo sull’economia globale si è rivelato infondato e, sebbene le prospettive siano incerte, i dividendi sono ben supportati. Il flusso di cassa delle società nella maggior parte dei settori è rimasto ingente e sta sostenendo sia i dividendi che i riacquisti di azioni”.
“L’effetto ritardato dell’aumento dei tassi d’interesse continuerà ad avere un impatto, con una crescita economica globale più lenta e costi di finanziamento più elevati per le società. Siamo comunque ottimisti per quanto riguarda i dividendi di quest’anno. Il tasso di crescita dei dividendi statunitensi nel quarto trimestre fa ben sperare per l’intero anno, le società giapponesi hanno iniziato a restituire più capitale agli azionisti, l’Asia dovrebbe registrare una ripresa e i dividendi in Europa sono ben coperti”.
“Dal punto di vista settoriale, la rapida crescita registrata dalle banche di tutto il mondo rallenterà quest’anno, ma i rapidi cali del settore minerario dovrebbero avere un impatto minore. I prezzi dell’energia rimangono stabili, per cui i dividendi del petrolio sono convenienti e i grandi settori difensivi come la sanità, gli alimentari e i beni di consumo di base dovrebbero continuare a registrare progressi costanti. Inoltre, i dividendi sono molto meno variabili degli utili nel tempo”.