Mercati, Cina: taglio dei tassi e aumento dell’import di petrolio russo

L’import di petrolio della Cina dalla Russia continua a crescere. Anche a luglio infatti, grazie ai prezzi a sconto offerti, Mosca si conferma il primo fornitore di greggio di Pechino per il terzo mese di fila.

La Cina nel dettaglio, secondo i dati diffusi dalle dogane cinesi, ha acquistato petrolio e gas naturale liquefatto (Gnl) segnando rialzi annui, rispettivamente, del 7,6% (a circa 7,14 milioni di tonnellate) e del 20,1%, superando le 400mila tonnellate.

Anche l’import di carbone, nel mezzo delle aspre tensioni con l’Australia, è salito ai massimi degli ultimi cinque anni.

Nel frattempo la Banca Centrale cinese ha abbassato i tassi d’interesse

Provvedimenti in controtendenza rispetto al resto del mondo, presi per sostenere l’economia fragilizzata dalla crisi immobiliare e dalle restrizioni sanitarie. L’aumento dei contagi dovuti al Covid-19 è limitato, ma la politica dei lockdown ai primi focolai epidemici blocca la produzione industriale, il turismo e la crescita economica.

L’istituto centrale ha comunque tagliato di 5 punti base, dal 3,70% al 3,65%, il Loan prime rate a un anno, tra i tassi preferenziali offerti dalle banche commerciali alla clientela migliore e riferimento per quelli applicati agli altri prestiti. L’istituto ha anche limato al 4,30%, dal 4,45%, il tasso a cinque anni che è un riferimento per i mutui immobiliari, in aggiunta all’inattesa sforbiciata di 15 punti base decisa a maggio per sostenere la debole domanda di prestiti per la crisi immobiliare.