“Dopo un terzo trimestre all’insegna della ripresa economica, del rialzo delle quotazioni e, in molte aree geografiche, di una diffusa distensione sull’andamento della pandemia durante l’estate, ora i mercati sono nuovamente dominati da diversi fattori di incertezza. In numerose asset class si è quindi osservato un aumento della volatilità. È importante ricordare che alcuni di questi fattori dovrebbero avere vita breve, e anche la stagione invernale, con il relativo aggravarsi della diffusione del virus, prima o poi avrà termine”. E’ quanto sottolinea Stefan Rondorf, Senior Investment Strategist Global Economics & Strategy di Allianz Global Investors.
Una delle principali incognite ha riguardato il nome del prossimo Presidente degli Stati Uniti. Nelle ultime settimane i mercati azionari si sono via via posizionati in vista di una vittoria dello sfidante democratico Joe Biden, iniziando persino ad accarezzare l’idea di un cambio ai vertici, soprattutto in previsione di un consistente pacchetto fiscale. I seggi elettorali sono chiusi e alcune questioni rilevanti dovrebbero presto essere chiarite.
Per gli investitori europei anche la saga Brexit è ormai prossima alla conclusione. Benché ultimamente questo elemento di incertezza non abbia influenzato più di tanto i mercati, una chiara definizione dei futuri rapporti commerciali tra Unione Europea e Regno Unito dovrebbe rasserenare il clima in ambito finanziario. Un accordo dell’ultimo minuto potrebbe risollevare il mercato azionario britannico e in particolare i titoli di seconda fascia. Tuttavia è anche vero che, con ogni probabilità, la gran parte delle quotazioni non incorpora lo scenario di una Brexit senza accordo.
La principale fonte di incertezza resta la pandemia globale, che nelle ultime settimane è tornata prepotentemente in primo piano. I più colpiti dalla seconda ondata epidemica sono i Paesi europei, quelli che la scorsa primavera erano riusciti, con qualche eccezione, a contenere il virus in maniera più o meno rapida e ordinata grazie a interventi coraggiosi. Gli investitori devono ora prepararsi a nuove severe restrizioni della vita sociale, inizialmente per un periodo limitato, anche nelle principali economie dell’area, Germania e Francia. Negli Stati Uniti e in altri Paesi, soprattutto dell’emisfero settentrionale, si osserva una recrudescenza della pandemia, mentre in Cina e in molte aree dell’Asia la situazione sembra maggiormente sotto controllo.
Speriamo che questa disruption non duri troppo a lungo: da un lato auspicabilmente si attendono sviluppi sulla formulazione dei vaccini, e quindi delle riassicurazioni, dall’altro i governi stanno adottando misure più efficaci rispetto al primo lockdown. Inoltre, nel dubbio, è probabile che le autorità confermino, e in alcuni casi aumentino, le agevolazioni fiscali per consumatori, dipendenti e imprese. La politica monetaria può fare ben poco per arginare il virus, ma le banche centrali continueranno con ogni probabilità a fare tutto il possibile per migliorare le condizioni sui mercati finanziari. In caso di evoluzione economica peggiore del previsto o di un crollo delle attese inflazionistiche, potrebbe essere ripreso in considerazione un ampliamento del programma di acquisto titoli, che innanzitutto potrebbe contribuire a evitare un forte rialzo dei premi per il rischio sui mercati finanziari.
Con la speranza che le principali incertezze saranno presto chiarite, gli investitori dovrebbero guardare oltre un mese di novembre che si preannuncia turbolento. Inoltre, coloro che non hanno preso parte all’incredibile rimbalzo iniziato a fine marzo, sembrano essere in attesa di un’opportunità di ingresso nel mercato.
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