Le aspettative sull’economia domestica degli investitori professionali italiani certificati CFA rimangono sostanzialmente invariate rispetto allo scorso mese: il “Sentiment Index” risulta pari a -14,8 punti, leggermente negativo.
Il sondaggio è stato svolto da CFA Society Italy tra i suoi soci nel periodo 19 – 31 marzo 2024. Circa tre-quarti dei partecipanti ritiene stabile la situazione attuale dell’economia del nostro Paese, il 7,4% vede l’economia Italiana in una condizione positiva mentre il 18,5% ritiene ancora sia presente una dinamica negativa.
In termini di aspettative sui prossimi sei mesi, l’11,1% degli intervistati prevede un miglioramento delle condizioni macroeconomiche (-19,3 punti rispetto al mese scorso), il 63% stima condizioni invariate (+32,5% rispetto all’ultimo sondaggio) ed il 25,9% prevede un peggioramento (-13,2 punti rispetto al mese scorso). Aumenta quindi in maniera significativa la percentuale di coloro che si attendono condizioni stabili per il nostro Paese nei prossimi due trimestri. La differenza tra coloro che risultano ottimisti sulle prospettive dell’economia italiana rispetto ai pessimisti è pari a -14,8, il valore che rappresenta il “CFA Society Italy Sentiment Index” per il mese di aprile 2024. Il dato si stabilizza quindi su valori leggermente negativi, mantenendosi poco variato rispetto alla precedente rilevazione (-6,1 punti rispetto ad inizio marzo).
Divengono sostanzialmente neutrali le aspettative sul prossimo semestre per l’Eurozona mentre per gli USA prosegue il peggioramento delle attese, iniziato lo scorso mese.
Per quanto riguarda l’inflazione, il consenso degli analisti è per un calo generalizzato nei prossimi sei mesi (solo il 10% circa si attende un aumento del costo della vita nelle varie aree geografiche). Di conseguenza, gli operatori finanziari si attendono che le banche centrali operino i tagli attesi dei tassi: sulla parte a breve delle curve dei rendimenti più del 75% degli analisti stima un taglio del costo del denaro ed un 20-25% circa tassi stabili. Maggior incertezza, invece, sulla parte a lunga delle curve dei rendimenti, dove più del 50% si aspetta tassi invariati in tutte le aree e solo un 30% circa prevede rendimenti in discesa.
Rimangono sempre complessivamente negative le attese sugli indici azionari, accompagnate – in Italia – da attese di discesa della redditività per le società quotate.
Sulle valute non si segnalano variazioni rispetto alle aspettative del mese scorso, con il dollaro che è atteso deprezzarsi mentre lo yen è visto apprezzarsi contro euro.
Infine, sul petrolio, ci si attende una stabilità dei prezzi, con un sostanziale bilanciamento tra gli operatori che stimano un rialzo e quelli che attendono un ribasso delle quotazioni.