Mercati azionari, attenzione: le stime sugli utili sono ancora troppo alte

I mercati azionari sono stati sostenuti a luglio dal calo dei rendimenti obbligazionari in seguito ai timori di recessione e dai risultati piuttosto rassicuranti del secondo trimestre”. A farlo notare è Norman Villamin, Chief Investment Officer (Wealth Management) di UBP, che di seguito illustra nel dettaglio la prorpia view.

Durante la prima metà della stagione degli utili, le società statunitensi ed europee hanno riportato in media ricavi superiori del 3-4% rispetto alle stime del consenso. I commenti relativi ai risultati sono stati sorprendentemente cauti, con grandi differenze tra aziende anche dello stesso settore, ma in generale sono stati motivo di sollievo per molti investitori.

Numerose società continuano a sostenere di poter procedere con ulteriori aumenti dei prezzi per compensare le pressioni sui margini.  Alcune hanno visto sviluppi positivi sul fronte della supply chain. Gli orientamenti contrastanti delle corporate guidance hanno alla fine spinto gli analisti a ridurre le stime sugli utili per i prossimi 12 mesi negli Stati Uniti, soprattutto per il prossimo anno.

Tuttavia, questi tagli sono stati finora modesti e il consensus degli analisti continua a prevedere una crescita degli utili per azione del 9% per l’indice S&P 500 sia per quest’anno che per il prossimo. Per il momento, le stime per il terzo e quarto trimestre, entrambe al 10% (4-6% al netto del comparto energetico), si sono mosse a malapena con previsioni di crescita per la maggior parte dei settori che sono scese di circa 1 punto percentuale nell’ultimo mese, compensando gli aumenti per l’energia.

Riteniamo che le stime sugli utili dovranno essere ulteriormente ridotte nelle prossime settimane, sia negli Stati Uniti che in Europa, per riflettere il forte rallentamento dell’attività in un momento in cui i costi delle materie prime, della manodopera e dell’energia rappresentano ancora notevoli venti contrari per le imprese.

La crescita degli utili nel 2022 dovrebbe restare moderata ma, nel nostro scenario base che prevede una lieve recessione, è probabile che l’anno prossimo i profitti si riducano, poiché le aziende avranno molto probabilmente perso la capacità di aumentare i prezzi. Questo, insieme a una crescita dei ricavi molto più contenuta, avrà probabilmente un impatto significativo sui margini.

Di conseguenza, restiamo cauti sulle azioni e manteniamo in atto le strategie asimmetriche che abbiamo implementato nel corso dell’anno. In termini di temi e stile, continuiamo a privilegiare i titoli con una visibilità superiore alla media sui flussi di utili, in modo da attenuare la prospettiva di downgrade nei prossimi mesi.