Joe Biden si è assicurato la maggioranza di 279 Grandi Elettori durante lo scorso fine settimana. Supponendo che non sia fermato da sentenze, diventerà il prossimo Presidente. Tuttavia, i Democratici non sono riusciti a ottenere la maggioranza al Senato. Anche se sussiste ancora una limitata probabilità di ottenere la maggioranza in caso di vittoria di due possibili turni di ballottaggio in Georgia (e il prossimo Vice Presidente Harris è il tie-break), il risultato attuale implica che una grande spinta fiscale sostenuta da un’ondata blu è diventata improbabile. Inoltre, l’agenda economica di Biden non sarà pienamente realizzabile. E’ quanto nota il Macro & Market Research di Generali Investments.
Tuttavia, secondo gli analisti è probabile che il calo iniziale dei rendimenti rimanga temporaneo. Alla fine, la curva dei rendimenti dovrebbe tornare a crescere data l’offerta positiva di titoli nel 2021, anche al netto degli acquisti della Fed. A questo si aggiungerà lo stabilizzarsi della crescita e il lento aumento dell’inflazione. Di conseguenza, lo spread di rendimento tra Treasury e Bund dovrebbe ampliarsi di nuovo.
L’aumento limitato dei rendimenti crea un contesto positivo per le azioni: “Poiché ci attendiamo che il Senato eviterà cambiamenti sostanziali nella regolamentazione e nella fiscalità, i settori energetico e tecnologico in particolare ne trarranno beneficio. La domanda per emissioni corporate investment grade con rating più basso rimarrà forte e la prevista posizione meno conflittuale da parte di Biden per quanto riguarda il commercio internazionale andrà a beneficio anche del debito investment grade dei mercati emergenti”, concludono gli analisti di Generali Investments.
L’articolo Joe Biden presidente Usa, le implicazioni per i mercati finanziari proviene da Finanza Operativa.