Il petrolio allunga il passo in attesa dell’Opec

Il petrolio prosegue nel recupero iniziato nelle prime sedute di febbraio in attesa del rapporto dell’Opec che dovrebbe delineare le strategie del Cartello in termini di produzione.

L’attuale politica di tagli dell’Opec per ora è fissata fino a fine marzo ma molti prevedono che, alla luce di un mercato che non mostra evidenti segnali di scarsità, i Paesi produttori possano confermere gli attuali tagli anche nei mesi a venire.

Il trend del future sul petrolio Wti

Il quadro tecnico del petrolio Wti

Da metà dicembre i corsi appaiono graficamente inseriti in un canale rialzista, di recente confermato dal loro rimbalzo da 71,40 dollari per barile dove transitava il supporto dinamico che oggfi li ha spinti a superare quota 77.

Operativamente, al rialzo prossimi target tecnici a 79,30 prima e in zona 80 nel caso poi. Stop loss (o stop and reverse) di breve termine da posizionare a quota 75, dove ora transita la media mobile a 21 sedute.

I top producer e le scorte

Interessante infine notare come nell’ultimo decennio gli USA si siano confermati come il maggior produttore di greggio al mondo. Dopo il dominio incontrastato dell’Arabia Saudita negli anni ’90 a cui è seguito quello della Russia negli anni 2000 adesso sono gli States il maggior produttore al mondo con una quota pari al 14,7% della produzione mondiale.


Un primato che però non è riflesso nelle riserve di greggio della nazione (stimate a 55.251 milioni di barili) di gran lunga inferiori a quelle del Venezuela (303.221 milioni di barili) e di arabia Saudita (267.192 milioni) ai primi due posti in termini di riserve accertate (in settima posizione la Russia con 80.000 milioni di barili).