Forex, Maiani (Siat): “Attenzione ai falsi segnali sull’Euro e sul Dollaro”

La scorsa settimana ho iniziato l’articolo con la frase: “Mercoledì prossimo sarà soltanto un brutto ricordo”, facendo riferimento all’attuale fase di incertezza. In effetti, oggi è “potenzialmente” un Grande giorno e non solo per l’America.
Non so se conosceremo già questo mercoledì il nome del 59° Presidente americano e se ci saranno successivamente degli scontri negli Usa, infatti ho scritto “potenzialmente” poco sopra, ma c’è ovviamente nervosismo sul mercato Forex.

Vedi banalmente, un esempio per tutti, il recupero dell’euro sul dollaro Usa di martedì che non sembra in grado di proseguire, anzi.  I falsi segnali operativi potrebbero essere all’ordine del giorno per la seconda metà della settimana.

L’Euro index, indice di mia creazione relativo all’euro nei confronti di altre 33 divise prese in considerazione nella tabella in pagina, anche se consolida tuttora sui massimi dell’anno, lascia intravedere un doppio massimo discendente che lo spinge verso il supporto di breve periodo posto a 126.50 circa. Lo scenario puramente tecnico rimane rialzista, ma il 61% dei cross presenti nella tabella evidenzia un trend ribassista o moderatamente ribassista. Nulla è ancora deciso, ma assistiamo a un possibile inizio di indebolimento della divisa europea.

Occorre pertanto attendere anche qualche ora, forse giorno nel caso peggiore, per conoscere il nome del prossimo inquilino della Casa bianca. Per ora siamo Biden (223 grandi elettori) e Trump (174), ma ci sono problemi sui voti per posta e molte altre incertezze.

Tra i movimenti più importanti registrati durante gli ultimi cinque giorni segnalo il rafforzamento dell’euro contro la lira turca, il rublo russo e la corona norvegese. La divisa europea ha perso il 2.3% sulla Rupia indonesiana e l’1.7% rispetto alla corona ceca. Scendo nei particolari per scavare qualche particolarità nei confronti della divisa europea, e non solo.

I movers e gli spunti sull’euro

Riprendo un attimo il precedente warning. Il segnale di pericolo evidenziato la scorsa settimana sull’Eur/Usd, vi ricordate la “conformazione grafica che potremo definire un doppio pullback down”, è stato a dire poco efficace perché il cedimento del supporto, precedentemente indicato, a 1.1730 ha lasciato spazio a un calo di oltre una figura fino 1.1603 circa.

L’Eur/Zar testa il supporto statico di 18.8/6. L’Eur/Rub e l’Eur/Brl stanno nuovamente innalzando i massimi. L’Eur/Pln ha messo a segno un nuovo massimo dell’anno a 4.65 circa. L’Eur/Mxn consolida sopra 24.70/60 e potrebbe tentare il recupero. L’Eur/Krw rimane in grosse difficoltà e testa il supporto di 1.320/10.

L’Eur/Jpy si indebolisce e deve fare i conti con un quadruplo massimo discendente daily. L’Eur/Huf è in prossimità dei massimi storici. L’Eur/Hkd il minimo relativo e supporto psicologico di 9. L’euro è dunque in difficoltà nei confronti delle divise asiatiche e lo yuan cinese non fa eccezione.

Alcune idee sul dollaro Usa

L’Usd/Zar interessa l’area di supporto di 16.10/00. L’Usd/Nok testa la resistenza statica di 9.60. L’Usd/Try accelera la fase già accendendo, mentre l’Usd/Rub e l’Usd/Brl cercano di riportarsi sui massimi. L’Usd/Krw rallenta la discesa attorno a 1.100, ma niente di più al momento. L’Usd/Dkk rimbalza da qualche giorno e testa il massimo relativo di 6.41.

L’euro vs New Zealand Dollar

La divisa europea aveva iniziato l’anno alla grande nei confronti del dollaro neo zelandese, ma non ha confermato la realizzazione del massimo dell’anno a quasi 2 per poi indebolirsi durante i successivi 4 mesi.
L’Eur/Nzd è tornato a rafforzarsi durante l’estate, ma non è stato in grado di oltrepassare i massimi di maggio a 1.83 circa. Ora, interessa pericolosamente un supporto dinamico di breve periodo, ricavato congiungendo i minimi relativi di inizio anno con quelli di metà luglio, e situato a 1.75 circa.
Deve anche fare i conti con i due minimi relativi effettuati durante lo scorso mese di settembre in area 1.746/4.
Il livello di 1.75 è quindi duramente messo alla prova e siamo probabilmente a un passo di un segnale di inversione ribassista di breve periodo.
Ho riportato al di sopra del grafico settimanale un semplice Rsi (semplice per modo di dire, ma efficacissimo, tranne che per il nome che non è stato per nulla azzeccato) che evidenzia un triplo massimo discendente e conferma l’attuale test di un supporto dinamico. Anche i recenti massimi relativi nelle immediate vicinanze di 50 fanno pensare…
La volatilità annualizzata a dieci settimane scende e sta per raggiungere l’area 6%/4% dove, solitamente, realizza un minimo relativo prima di rimbalzare. In molti casi, un aumento della volatilità è associato a un calo del sottostante.
Posso ipotizzare, per lo meno, che l’euro è a un bivio nei confronti del Nzd e che un mancato immediato rimbalzo dovrebbe coincidere con l’inizio di una fase di inversione ribassista.
Lo scenario puramente tecnico è a rischio, ma non ancora compromesso.

Propongo la seguente operatività:
Short sotto 1.745 con obiettivi 1.72 e 1.69, poi 1.66 e 1.63/2. Qualche long, invece, sopra 1.77 con obiettivi 1.81/3 e 1.86/7, poi 1.91 e 1.96/9.

L’euro vs Norwegian Krone

L’Eur/Nok è inserito in un trend ascendente dalla fine del 2012 (grafico di sfondo) quando una serie di minimi relativi, in area 7.30/25, ha preceduto l’inizio di una fase rialzista che ha portato al massimo storico, raggiunto durante lo scorso mese di marzo, a 13.39.
In seguito, la divisa europea ha perso terreno verso 10.40/37, mentre tenta nuovamente la strada del rialzo.
Il movimento avvenuto durante gli ultimi 8 mesi (vedi il riquadro a sinistra) è caratterizzato da livelli statici relativamente ben definiti e che si sono dimostrati molto validi.
In effetti, gli corsi hanno spesso cambiato direzione in corrispondenza di 11.20, 10.80 e 10.40 e, per questo motivo, cercherò di includerne, almeno alcuni, nella strategia operativa.
Lo scenario puramente tecnico è rialzista, anche se appaiono perplessità nel breve periodo. Il movimento laterale in essere da qualche mese mostra una divisa europea in attesa, mentre tenta, da qualche settimana, di oltrepassare la resistenza statica di 11.20.
Ancora probabile il proseguimento degli attuali sforzi rialzisti, ma forse dopo una breve correzione fisiologica.

Propongo la seguente strategia operativa: Long su tenuta di 10.50/40 e sopra 11.30 con obiettivi rispettivi 11.20/30 e 12, poi 12.65 e 13.20/50. Short in caso di mancato superamento di 11.20/30 e sotto 10.40 con obiettivi rispettivi 10.50/40 e il vicinissimo 10, poi 9.60 e 9.10/8.90.

Mi focalizzerò, come ogni settimana, a rotazione su una o più divise contro euro. La prossima settimana parlerò di Poland Zloty e Rupia India. Quando avrò concluso la rapida panoramica di tutti i cross della tabella mi dedicherò principalmente alle opportunità di trade contro euro.

A cura di Giovanni Maiani, analista tecnico di lungo corso e docente Siat

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