“Le politiche ambientali annunciate da Joe Biden sembrano fare perno su quello che era il programma iniziale di Elizabeth Warren e di Bernie Sanders, con l’obiettivo di raggiungere le zero emissioni nette di anidride carbonica (Co2) entro il 2050, di produrre il 100% dell’elettricità senza ricorrere a combustibili fossili entro il 2035 e di rendere 4 milioni di edifici più efficienti dal punto di vista energetico. Tuttavia, i proclami della campagna elettorale non sono atti legislativi e senza il controllo di entrambe le Camere sarà molto più difficile mettere in atto questo piano per il clima”. E’ quanto sottolinea Deirdre Cooper, Portfolio manager della strategia Global Environment di Ninety One. Di seguito le sue previsioni.
Va comunque riconosciuto che i pacchetti di stimolo alle infrastrutture sono ben visti dai politici di entrambi gli schieramenti e noi prevediamo che ne sarà emanato uno nel 2021, in un tiro alla fune tra democratici che vogliono tutelare l’ambiente e repubblicani che vogliono proteggere il settore dei combustibili fossili. L’impatto sui mercati dipenderà in buona parte dalle misure che vi saranno contenute.
Energie rinnovabili
Una Federal Energy Regulatory Commission e una Environmental Protection Agency nominate da Biden saranno di grande aiuto all’introduzione di fonti di energia rinnovabile. In generale, vediamo maggiori vantaggi per gli impianti eolici rispetto al fotovoltaico, poiché il credito di imposta sulla produzione (Ptc) per l’eolico si azzera prima rispetto al credito d’imposta sull’investimento (Itc) per il solare; e la struttura dei crediti rende molto più facile lo stoccaggio dell’energia solare. Dal momento in cui la Ptc fosse estesa e l’Itc valesse solo per lo stoccaggio autonomo, prevediamo che le installazioni di pale eoliche tra il 2022 e il 2025 potrebbe aumentare anche del 100%, dipende da quanto le politiche effettivamente sosterranno il settore.
Edilizia verde
Il piano di Biden prevede l’efficientamento energetico di 4 milioni di edifici. Questo potrebbe essere facilmente incluso in un pacchetto di stimoli bipartisan e potrebbe anche rappresentare una forte spinta per quelle società che forniscono soluzioni più eco-friendly per il riscaldamento, il raffreddamento e l’approvvigionamento energetico degli edifici.
Veicoli elettrici
Il credito d’imposta di 7.500 dollari per i veicoli elettrici è attualmente limitato a un massimo di 200mila pezzi per produttore. I democratici preferirebbero eliminare questo tetto, installare infrastrutture per la ricarica di questi veicoli e rafforzare gli standard imposti ai produttori di apparecchiature originali (Oem) automobilistiche. Qualora queste misure fossero inserite in un pacchetto di stimoli, potremmo assistere a un incremento del 100% delle nostre previsioni sulla crescita del mercato dei veicoli elettrici negli Usa; ciò significherebbe una forte spinta per molte imprese facenti parte della supply chain degli EV, che vanno dai produttori di componenti per batterie ai fornitori di sensori, software e semiconduttori per l’energia.
Infine, è importante evidenziare che le elezioni per il rinnovo di parte del Senato previste per il 2022 favoriscono i democratici, dato che i repubblicani in cerca di una rielezione sono quasi il doppio dei dem.
L’articolo Elezioni Usa: dalle rinnovabili ai veicoli elettrici, si prepara una spinta green? proviene da Finanza Operativa.