Bce: primo taglio atteso per giugno

“Sebbene le preoccupazioni per gli effetti di secondo impatto dell’elevata crescita dei salari nominali abbiano impedito alla BCE di tagliare i tassi durante la riunione odierna, le revisioni delle proiezioni dello staff della Banca centrale europea suggeriscono che i tagli non sono lontani”. Questo il commento di Felix Feather, economista di abrdn, in scia al meeting della BCE.

La Bce ha lasciato i tassi invariati: il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%.

La Banca Centrale ha poi tagliato le stime sull’inflazione per l’area euro al 2,3% nel 2024 (dal 2,7% precedente), 2% nel 2025 (da 2,1%) e 1,9% nel 2026 e rivisto al ribasso le stime sulla crescita per il 2024 allo 0,6% (dallo 0,8% di dicembre). L’attività economica dovrebbe rimanere moderata nel breve periodo, per poi crescere dell’1,5% nel 2025 e dell’1,6% nel 2026.

“Sia le previsioni sull’inflazione globale che quelle sull’inflazione di fondo per il 2024 e il 2025 sono state riviste al ribasso, suggerendo che la BCE è sempre più convinta che l’inflazione si stia effettivamente dirigendo rapidamente verso l’obiettivo di inflazione del 2%. Prevediamo che il primo taglio dei tassi avverrà a giugno, quando il Consiglio direttivo avrà preso visione dei dati sui salari del 1° trimestre”, ha poi aggiunto Feather.