Banche e rispamio gestito: ecco l’impatto sui dividendi dopo la Bce secondo Equita

Come conseguenza della raccomandazione della Bce al pagamento dei dividendi, con l’imposizione di un limite pari al minore tra il 15% degli utili 2019-20 e 20bps sugli RWA (acronimo di Risk-Weighted Assets, che esprime una ponderazione dei fattori di rischio imputabili a ciascuna attività finanziaria detenuta dalla banca), gli analisti di Equita segnalano un impatto negativo su:

Intesa Sanpaolo che potrà distribuire un dividendo per azione fino a un massimo di 0.04 euro (1.8% dividend yield, 18% payout), corrispondente a 20bps su RWA, in calo rispetto alla precedente stima della Sim milanse di 0.14 euro (68% payout).

Mediobanca che potrà distribuire un dividendo fino a un massimo di 0.11 euro (1.4%
yield, 16% payout), corrispondente al 15% degli utili 2019-20, vs precedente stima di 0.54 euro (80% payout).

Credit Emiliano che potrà distribuire una cedola fino a un massimo di 0.09euro (2%
yield, 23% payout), e 20 bps su RWA contro una precedente stima di 0.20 euro (49%
payout).

Creval che potrà ora distribuire fino a un massimo di 0.24 euro per azioni di dividendo (dividend yield 2%, 21% payout) almeno fino al 30 settembre 2021.

I titoli del risparmio gestito

Per quanto poi riguarda i titoli del risparmio gestito, la raccomandazione della BCE si è rivelata più cauta rispetto alle attese degli analisti di Equita, in particolare per le quotate che hanno licenza bancaria come Banca Mediolanum e Banca Generali, mentre meno impattatante sembra essere per Finecobank, dove è più importante per il titolo il profilo di crescita rispetto al dividendo.

Assumendo che la raccomandazione sia adottata da Banca d’Italia, Equita stima un dividendo massimo 2020 per Banca Mediolanum di 19 mln di euro, ovvero 0.03 euro per azioni e un dividend yield inferiore all’1% ossia 20bps dei RWA (in quanto inferiore rispetto al 15% della stima degli utili cumulati 2019-20 di 138 mln).

Per quanto riguarda Banca Generali la Sim milanese stima un dividendo massimo 2020 di 7 mln di euro (0.06 euro per azioni e dividend yield inferiore all’1%), anche in questo caso pari al 20bps dei RWA (inferiore rispetto al 15% degli utili cumulati 2019-20E di 77 mln).

La notizia è quindi negativa per il settore, in quanto i titoli del rispamio gestito sono storicamente degli erogatori di dividendi affidabili. “Tuttavia, fanno notare da Equita,
riteniamo che la combinazione di rischio di credito trascurabile (per la diversa natura di business rispetto alle banche) e la solida posizione patrimoniale grazie a un buffer di capitale significativo rispetto allo SREP rende tutte le società del settore idonee al ripristino del pagamento dei dividendi e dell’eccesso di capitale appena concesso dal regolatore (settembre 2021)”.

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