Asset allocation, obbligazioni: le previsioni per il 2023 di Ostrum AM

“Il 2022 è stato il peggiore anno degli ultimi 20 per i mercati obbligazionari. Ma nel 2023, gli investitori potrebbero beneficiare di interessanti entry point per l’esposizione ai tassi d’interesse, probabilmente nel corso del secondo trimestre, quando la maggior parte dei volumi di emissione record sarà stata immessa sui mercati e il ciclo di rialzi dei tassi della Fed e della BCE sarà concluso”. Parola di Alexandre Caminade, Head of Core Fixed Income and Liquid Alternatives di Ostrum AM, affiliata di Natixis IM, che di seguito spiega nei particolari la previsione.

Per quanto riguarda le curve dei rendimenti, dopo un forte appiattimento nel 2022, crediamo ci sarà un irripidimento entro la fine del 2023. Il mercato dovrebbe prevedere tagli dei tassi da parte della Fed e della BCE nel 2024, che spingerebbero al ribasso i tassi a breve, mentre i volumi di emissione dovrebbero pesare sulla parte più lunga delle curve.

Gli asset più sensibili alle variazioni di spread potrebbero ottenere buoni risultati nel 2023. Dal nostro punto di vista la volatilità dei tassi d’interesse, un fattore chiave nel 2022 per l’evoluzione degli spread, si stabilizzerà, grazie a una migliore visibilità sulla traiettoria delle politiche monetarie.

Anche le obbligazioni sostenibili sembrano essere un’opportunità interessante. Da un lato, il “greenium” è migliorato, offrendo migliori condizioni di acquisto agli investitori.  D’altro canto, le nostre stime indicano che i volumi di emissione previsti per il prossimo anno non dovrebbero superare i livelli del 2021, ossia poco più di 830 miliardi di euro di emissioni.