Nel suo intervento all’apertura di Ecomondo (fiera per il ciclo dei rifiuti), a fronte della protesta degli operatori di mercato sui ritardi autorizzativi e della macchina pubblica che non consentirà all’Italia di raggiungere gli obiettivi Ue al 2030 (-55% di emissioni rispetto al 1990), il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha confermato gli impegni del governo:
1. elaborazione di un nuovo Piano Energia e Clima (Pniec) in collaborazione con le imprese del settore ai ministeri e alle regioni (il Pniec dovrà infatti recepire i maggiori target Ue dal 40% al 55% di riduzione emissioni);
2. utilizzo dei fondi del recovery fund (circa 76 miliardi di euro del totale) per lo sviluppo sostenibile al quale appoggiare anche l’esenzione dal patto di stabilità per gli investimenti verdi;
3. priorità alle imprese verdi, alla transizione energetica (rinnovabili e idrogeno) all`economia circolare (waste), alla decarbonizzazione dei cicli produttivi e alla mobilità sostenibile (elettrificazione).
Gli analisti di Equita Sim confermano la view positiva sul settore rinnovabili che ritengono rimarrà al centro delle politiche Ue e Italiane nei prossimi anni con significative opportunità di investimento e un regulatory framework (capex e rendimenti) favorevole per gli operatori del settore.
Tra le società piu esposte:
– Enel, Falck, Erg e Alerion (rinnovabili);
– Terna (reti per rinnovabili), Snam (idrogeno);
– A2A, Iren, Hera, Acea (economia circolare – waste e water).
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