Ricerche Banca d’Italia: investimenti in titoli di Stato in condizioni di stress

Nel numero 33 (maggio 2023) della collana Mercati, infrastrutture, sistemi di pagamento, la Banca d’Italia pubblica una nuova ricerca su Comportamento degli investitori in condizioni di stress: evidenze dal mercato dei titoli di Stato italiani.

Lo studio vuole analizzare come le diverse tipologie di investitori in titoli di Stato italiani reagiscano a un rialzo dei tassi d’interesse, fornendo nuove evidenze sul ruolo svolto da soggetti bancari e non bancari. La ricerca è svolta considerando i dati osservati in un periodo di sette anni compresi tra gennaio 2014 e dicembre 2020, inclusi episodi di elevato stress finanziario, come le turbolenze del maggio 2018 e la pandemia da Covid-19 nel marzo 2020.

L’analisi mostra che le reazioni degli investitori, alle variazioni di rendimento, si differenziano a seconda del settore di appartenenza. I fondi comuni e i fondi speculativi (hedge fund) tendono ad agire in modo prociclico, acquistando titoli quando i prezzi salgono (e viceversa): in media, la settimana seguente un rialzo dei tassi (calo dei prezzi), gli asset manager vendono titoli. Durante gli episodi di stress, le vendite possono anche triplicare.

Diversamente le banche non agiscono allo stesso modo, svolgendo così un ruolo di stabilizzatore sul mercato, anche in condizioni di stress di mercato. Altri operatori non bancari, come le imprese assicurative, i fondi pensione e i soggetti non finanziari, tendono a reagire alle variazioni dei tassi d’interesse in modo molto contenuto perseguendo una politica di buy-and-hold su orizzonti di investimento di lungo periodo.

Per approfondimento si veda la versione integrale della Ricerca numero 33.