Un emendamento alla Legge di Bilancio 2021 prevede un credito d’imposta fino al 20% delle somme investite nei Piani individuali di risparmio (PIR – sia tradizionali che alternativi) a copertura delle eventuali perdite e minusvalenze derivanti dai piani costituiti dal 1° gennaio 2021 per gli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2021.
Il credito d’imposta, nel dettaglio, spetta alle persone fisiche titolari dei piani ed è pari alle perdite e minusvalenze realizzate con riferimento a questi strumenti finanziari qualificati, a condizione che essi vengano detenuti per almeno cinque anni e il credito di imposta non ecceda il 20% delle somme investite negli strumenti medesimi.
Sotto il profilo operativo il credito sarà utilizzabile in dieci quote annuali di pari importo direttamente in dichiarazione dei redditi, a partire da quella relativa al periodo d’imposta in cui le componenti negative si sono realizzate, ovvero in compensazione mediante modello F24.
Esempio pratico
Ad esempio, chi, al termine dei cinque anni, riscatta investimenti per complessivi 200mila euro e registra minusvalenze per complessivi 50mila, avrà diritto a un credito di imposta pari a 40mila euro, da compensare in dieci rate costanti.
Secondo gli analisti di Equita la novità introdotta rafforza ulteriormente lo strumento e migliora il profilo rischio-rendimento per gli investitori.
L’articolo Pir, dall’emendamento una tax credit del 20% contro le perdite proviene da Finanza Operativa.