In tema di patent box, i costi di ricerca e sviluppo dell’IP risultano inclusi, in linea di principio, tra i costi, diretti e indiretti, relativi alle attività connesse alla creazione, allo sviluppo, al mantenimento e/o al miglioramento degli IP, con la conseguenza che anche in relazione ai marchi storici, l’impresa che nel periodo d’imposta 2015 verifica che lo sfruttamento economico del bene immateriale genera una perdita, rinvia gli effetti positivi dell’opzione agli esercizi in cui lo stesso bene sarà produttivo di reddito. Lo ha reso noto l’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 374 del 25 maggio 2021.