Oro pronto per brillare ancora con la crescita delle stime sull’inflazione?

A cura di Vontobel Certificati

Per l’oro il 2021 è iniziato all’insegna di elevate aspettative dopo un 2020 da record con il prezioso che ha messo a segno nuovi record storici toccando i 2.050 dollari l’oncia. Al contrario di quanto si aspettavano i più, il metallo giallo ha invece messo a segno la peggior partenza degli ultimi 30 anni. Tre i principali motivi che hanno portato le vendite sull’oro: le attese di una decisa ripartenza economica, il rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato americani e la forza del dollaro Usa.

In questo quadro le attese per una ripartenza dell’inflazione sono state messe da parte, almeno per il momento. Non offrendo alcun tipo di rendimenti, il prezioso per eccellenza necessiterebbe di un ribasso dei tassi reali per ripartire. Anche se molto dipenderà dalle politiche monetarie della Fed e dalla capacità di resilienza del sistema economico statunitense, il focus rimane l’indice dei prezzi al consumo. Alcuni segnali di allerta arrivano dalle attese del mercato sull’inflazione a 10 anni, che sono arrivate ai massimi da metà 2014. Diversi studi mostrano come l’oro sia riuscito a mettere a segno un ritorno annuale dell’11% in dollari Usa negli ultimi 50 anni, superando l’indice dei prezzi al consumo globale.

Negli anni in cui l’inflazione è sopra il 3% i prezzi del metallo giallo sono aumentati di un 15% medio l’anno. L’oro rimane un asset estremamente valido dal punto di vista strategico, utile per diversificare i portafogli in un contesto in cui il debito pubblico continua a crescere inesorabilmente e le valutazioni del mercato azionario continuano a essere molto elevate sotto diversi punti di vista. Sullo sfondo permangono i fattori che permettono alle quotazioni dell’oro di restare in un contesto positivo, in primis le politiche monetarie ultra accomodanti, con Fed e Bce che in recenti dichiarazioni non hanno espresso alcuna intenzione di normalizzazione. Oltre a questo, a dispetto dei recenti minimi diversi analisti stimano come si potrebbe verificare un ritorno di domanda da parte degli istituti centrali, che utilizzano la materia prima come fonde di sicurezza e diversificazione. Da evidenziare anche la crescita economica dei mercati emergenti (Cina e India in particolar modo) che offre al prezioso una base di consumatori e investitori più ampia. Interessante notare anche un altro elemento. In un’epoca di particolare attenzione ai cambiamenti climatici, il World Gold Council evidenzia come l’oro permetta di ridurre l’impatto sull’ambiente dei portafogli di investimento.

Analisi tecnica

Da un punto di vista grafico le quotazioni dell’oro si trovano in una fase lateral-ribassista con i prezzi che nelle ultime sedute si sono riportati a ridosso del supporto posto in area 1.760 dollari, dove hanno dato vita ad un modello di doppio minimo. In tal senso, se una violazione di tale sostegno darebbe ai venditori l’occasione di traghettare le quotazioni verso il livello di concentrazione di domanda a 1.680 dollari, un impulso oltre i 1.836 dollari aprirebbe nuovi spiragli rialzisti che si concretizzerebbero in caso di superamento dei 1.960 dollari. Se questo dovesse accadere il modello di inversione menzionato prima verrebbe infatti confermato e ci sarebbe la possibilità di assistere a un allungo oltre i 2.100 dollari, obiettivo calcolato proiettando verso l’alto l’altezza del double top.

ULTIMO PREZZO MEDIA MOBILE 5 GIORNI  MEDIA MOBILE 50 GIORNI  RSI 14 GIORNI  VAR. % 5 ANNI
1.796,72 1.785,45 1.852,26 41 48,66

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