Mercati, trading: nel Regno Unito aumentano i volumi per fronteggiare l’inflazione

Una nuova ricerca condotta dall’emittente di ETP GraniteShares mostra come nel Regno Unito più di un trader su quattro abbia aumentato la propria attività di trading e gli importi ad essa destinati con l’obiettivo di ridurre la pressione legata al crescente costo della vita.

Lo studio ha evidenziato come il 27% di chi fa abitualmente trading su azioni abbia investito di più con l’esplicita finalità di generare un’entrata aggiuntiva e fronteggiare l’ondata inflazionistica. Tale fenomeno è stato riscontrato in particolar modo fra gli investitori più giovani.

Lo studio, condotto su scala nazionale, ha riscontrato tale aumento nei volumi di trading in oltre la metà (55%) dei trader under 35, contro il 14% negli over 45, e solo il 7% negli over 65.

Un generale aumento dei volumi di trading sui mercati azionari sembra essere giustificato da un ulteriore dato emerso dall’analisi: circa due trader su cinque (39%) hanno registrato performance positive nel corso del 2022, nonostante un contesto di mercato tutt’altro che favorevole. Solo il 34% ha invece dichiarato di aver registrato delle perdite.

Alla luce di un generale ottimismo, molti investitori retail stanno muovendo liquidità per finanziare il proprio trading. Circa il 44% degli intervistati ha dichiarato di aver attinto ai propri risparmi, mentre il 32% utilizza i fondi derivanti dal proprio salario.

Dalla ricerca di GraniteShares emergono però segnali preoccupanti: circa l’11% del campione coinvolto nell’indagine ha infatti dichiarato di aver utilizzati fondi destinati alla pensione per acquistare titoli azionari negli ultimi 12 mesi. Il 7% ha utilizzato la propria carta di credito e una percentuale analoga ha invece impiegato fondi messi da parte per occasioni o acquisti importanti, come matrimoni o prime case.

Will Rhind, fondatore e ad di GraniteShares, ha dichiarato: “Nel corso degli ultimi anni gli investitori azionari sono stati abituati a rendimenti importanti, il che giustifica questa propensione all’utilizzo del trading per far fronte a un costo della vita in costante aumento. Il fatto che la maggior parte di questi investitori stia utilizzando fondi derivati da risparmi allocati in liquidità e dal proprio salario mostra un approccio prudente, anche se vi sono alcuni segnali di una maggiore propensione al rischio. Visti i livelli di volatilità sperimentati nel 2022, vi è un crescente numero di investitori sofisticati nel Regno Unito che vede opportunità sui mercati, come dimostrato dalla crescente domanda per prodotti che offrano flessibilità e la possibilità di navigare tale contesto volatile prendendo esposizioni sia long sia short”.