Mercati: le possibili conseguenze del dibattito sul tetto del debito Usa

Dal 1960 il congresso americano si è mosso per aumentare il tetto del debito, sospenderlo temporaneamente o per rivedere le modalità di definizione in 78 occasioni. Date le potenziali conseguenze, non alzare il tetto del debito non dovrebbe essere un’opzione.

“Tuttavia, quest’anno, il processo per raggiungere un accordo potrebbe far vacillare i mercati, come nel 2011, quando la tensione intorno al tetto del debito ha contribuito alla decisione di un’agenzia di declassare il rating sovrano degli Stati Uniti”. L’avvertimento arriva da Michael Pinkerton, Washington Associate Analyst, US Equity Division di T. Rowe Price, che di seguito spiega le ragioni.

Analizziamo perché quest’anno il dibattito sul tetto del debito potrebbe essere particolarmente conflittuale ed esaminiamo le possibili implicazioni per gli investitori.

Un rischio politico calcolato

Come nel 2011, ci troviamo in una situazione di stallo. Ora che i repubblicani controllano la Camera dei Rappresentanti, alcuni sono stati espliciti riguardo all’utilizzo del limite massimo di indebitamento per perseguire i loro obiettivi di taglio della spesa e riduzione del debito nazionale. I democratici, nel frattempo, hanno detto che non intendono negoziare su spese che sono già state già approvate dal Congresso. Due fattori potrebbero intensificare le lotte politiche e portare i negoziati sul filo del rasoio:

  1. Il presidente della Camera Kevin McCarthy (R-Cal.) ha avuto bisogno di 15 scrutini – fatto senza precedenti – e concessioni significative per conquistare il ruolo, mettendo in evidenza le sfide che potrebbe affrontare nel tentativo di unificare il suo caucus. Questo lungo processo di nomina del Presidente della Camera suggerisce che il dibattito sul tetto del debito potrebbe essere particolarmente conflittuale.
  2. In ultima analisi, il Congresso ha alzato il tetto del debito così tante volte in passato – anche quando il processo si è mosso a rilento a causa di lotte politiche – che gli investitori potrebbero essere diventati troppo compiacenti.

Se i mercati trascurassero la situazione di stallo del Congresso, alcuni legislatori potrebbero essere incoraggiati a spingersi ancora più vicino sull’orlo della crisi. Un forte calo del mercato, d’altra parte, potrebbe attirare la loro attenzione e spingerebbe entrambe le parti a trovare una soluzione.

La questione del tempismo

Il Dipartimento del Tesoro ha iniziato ad adottare misure per continuare a far fronte ai propri obblighi senza ulteriori prestiti. Storicamente, queste “misure straordinarie” hanno incluso l’utilizzo della disponibilità di cassa e hanno preservato la liquidità sospendendo alcuni programmi. I pagamenti agli obbligazionisti avranno probabilmente la precedenza durante questo periodo di incertezza. A seconda di quanto il Congresso ci metterà a risolvere l’impasse sul tetto del debito, l’adempimento di questi obblighi potrebbe andare a scapito dell’invio di assegni vitali alle famiglie – uno sviluppo che, dal punto di vista politico, sarebbe molto impopolare.

Il Segretario del Tesoro Janet Yellen ha affermato che il Tesoro potrebbe esaurire la liquidità già a giugno, ma questa data è un target variabile che dipende dai tempi e dall’ammontare delle entrate fiscali, tra gli altri fattori.

Le potenziali implicazioni per gli investitori

La volatilità dei mercati obbligazionari e azionari aumenterà probabilmente quando il Tesoro degli Stati Uniti si avvicinerà all’esaurimento di denaro per pagare i propri obblighi. Il sentiment degli investitori potrebbe subire un contraccolpo se il picco dei timori sul tetto del debito coincidesse con un marcato deterioramento dei dati economici. Gli scenari peggiori si verificherebbero se le discussioni dovessero portare a un declassamento del rating degli Stati Uniti o a un mancato pagamento del debito governativo. Molti asset sono prezzati a partire dai Treasury statunitensi, le turbolenze che ne deriverebbero si ripercuoterebbero sui mercati di tutto il mondo.

Gli elementi da monitorare

Monitoreremo con attenzione gli aggiornamenti sulle attese del Dipartimento del Tesoro in merito a quanto a lungo durerà lo spazio fornito dalle sue misure straordinarie e alle potenziali soluzioni all’impasse sul tetto del debito. I repubblicani, ad esempio, potrebbero spingere per una misura di ripiego che impedisca un default a breve termine ma che allinei il voto sull’innalzamento del tetto del debito con il processo annuale di finanziamento del governo federale. In questo scenario, i repubblicani potrebbero più facilmente negoziare tagli alla spesa in cambio di un tetto del debito a lungo termine. Naturalmente, è probabile che i democratici si oppongano a questa soluzione.

Date le conseguenze del fallimento, il Congresso dovrebbe trovare un modo per estendere il tetto del debito. Ma è improbabile che il viaggio per arrivarci sia agevole.