Mercati, le commodity tornano a salire. Ecco quali in particolare e perchè

Si risvegliano le quotazioni delle commodity. Ecco quali, nel dettaglio e perchè

Il petrolio Wti si riavvicina a quota 90 dollari barile, complice anche un rapporto API sulle giacenze settimanali americane che vede il greggio diminuire per oltre 6,5 milioni di barili e le benzine flettere per 2,64 milioni (mentre prosegue il rilascio di scorte strategiche, 1,9 milioni di barili nella settimana passata).

Buon momento anche per i metalli non ferrosi, che vedono il nickel in significativo allungo (siamo a quota 24.000 dollari per tonnellata) grazie anche alle notizie in arrivo dal settore veicoli elettrici in Cina che, malgrado i lockdown a macchia di leopardo, registrano un incremento nella produzione del 9,3% su base mensile (+110% su base annua) ed una impennata nelle vendite pari al 6,2% mensile (+94% annuo), rispettivamente a 755.000 e 708.000 unità.

E torna a farsi vedere anche il rame, con quotazioni nuovamente a ridosso dei 7.700 dollari per tonnellata questa mattina sulla scia delal persistente tensione sulle giacenze di borsa, diminuite del 65% a far data dal 3 ottobre, mentre la conferma nella flessione della produzione di alluminio nel Centro Europa (-12,5% su base annua) stenta ancora a riverberarsi nelle quotazioni del metallo leggero, con oltretutto i premi su base globale ancora sotto pressione nella settimana appena trascorsa.

In attesa di vedere cosa ci riserverà la dichiarazione opzioni di novembre in data odierna, vale la pena menzionare che se (ed è un gorsso “se”) veramente la Cina allentasse la stretta sul Covid, consentendo una ripartenza dell’economia, la direzione per le materie prime industriali, greggio e metalli non ferrosi tra tutti, è una sola. Rimane solo da valutare l’entità del potenziale rialzo, che potrebbe essere anche epocale.

A cura di Michael Palatiello, ad e strategist di Wings Partners Sim