Mercati: ecco dove trovare titoli a sconto

“Le attuali valutazioni delle società a minore capitalizzazione quotate a Piazza Affari non trovano giustificazione nei fondamentali e nelle prospettive aziendali”. Ad affermarlo è il team di gestione di Pharus, che di seguito spiega nei particolari la view.

Secondo l’osservatorio Pmi Capital, l’89% dei CEO delle quotate sul segmento Egm stima una crescita dei ricavi per il 2023, e il 71% prevede più assunzioni. Inoltre le maggiori potenzialità di investimento sono sulla tecnologia, al fine di ridurre il divario tecnologico con l’Europa.

Questo ha contribuito a un allargamento della forchetta tra fair value e valorizzazione dei titoli italiani, che promettono tassi di crescita a doppia cifra. In particolare le small cap appartenenti al segmento Egm possono essere definite growth, ma con multipli da value e ad oggi vengono pagate una media di 4/5 volte l’Ebitda contro i titoli growth che stanno a 10/12 volte.

Quando si tratta di segmento Egm è inoltre fondamentale conoscere la storia della società, il business, la governance e la sua trasparenza verso il mercato. E la storia insegna che se c’è qualità, la valorizzazione non può tardare ad arrivare.

Certamente sono titoli poco liquidi, ma sono pur sempre più liquidi di titoli del private equity, con valori espressi dalla Borsa più interessanti e con maggiore visibilità

In conclusione, dopo un anno come il 2022 la prudenza è d’obbligo. I multipli sono certamente scesi, ma si vedono finalmente delle opportunità che non capitano spesso per gli investitori di medio periodo. I multipli si sono infatti compressi spinti a ribasso dal rialzo dei tassi ma le prospettive di crescita utili sono inalterate. In questo contesto è dunque bene focalizzarsi su quelle società interessate da trend strutturali come la digitalizzazione e in grado di garantire pricing power, ovvero la capacità di incrementare i prezzi al fine di mantenere invariati i margini.