Mercati e il paradosso “good news, bad news”

Mentre in Europa prende sempre più piede l’idea che la BCE possa ora agire in maniera aggressiva sul fronte tassi (il mercato quota al 60% la possbilità di un rialzo dei tassi a settembre pari a 75 punti base) dopo che la fiducia sull’economia è scesa agosto ai minimi da un anno e mezzo a questa parte, negli Usa per i listini azionari sembra valere il paradosso bad “news, good news”.

La seduta negativa di ieri a Wall Street trae infatti origine da dati macro positivi: la rilevazione della fiducia dei consumatori Usa infatti registra un incremento a 103,2 contro 98,0 atteso e precedente 95,2 e sul fronte occupazione, in attesa del nodale dato di venerdì sui Non Farm Payrolls, le nuove offerte di lavoro tornano ad attestarsi sui massimi di periodo a 11,239 milioni contro 10,375 milioni attesi, portando il rateo di offerte di lavoro sul novero di coloro che lo cercano a superare quota 2 e indicando così una estrema resilienza sul fronte occupazionale americano.

Uno scenario che non fa che rafforzare l’idea che la FED proseguirà senza esitazioni ad implementare politiche restrittive. Tanto che ora le probabilità di un incremento dei tassi pari a 75 punti base è del 75% contro meno del 25% pre Jackson Hole.

A cura di Michael Palatiello, ad e strategist di Wings Partners Sim