Mercati: attenzione all’impennata dello Skew Index

C’è indubbiamente entusiasmo per le progressive riaperture post pandemiche a cui stiamo assistendo soprattutto nel mondo occidentale (non per nulla la sterlina si porta oggi ai massimi di tre anni sulla scorta dei poderosi progressi nella campagna vaccinale che vede ormai 2/3 della popolazione vaccinati) ma rimane sempre qualche timore all’ombra di un andamento dei mercati forse eccessivamente positivo e non scevro da potenziali correzioni.

Nervosismo particolarmente evidente negli Usa dove dopo quattro mesi di rialzi azionari l’indice Cboe Skew, che misura la propensione degli investitori a cercare assicurazioni per eventuali movimenti avversi sul comparto azionario, sale ai massimi dall’agosto 2018.

E in effetti a ben vedere qualche cigno nero all’orizzonte si intravede, tra la risorgenza di casi in Asia (che mettono anche a rischio le Olimpiadi a Tokyo) e soprattuto la costante pressione sui prezzi generata dalla costante ascesa delle materie prime.

Intanto le banche centrali occidentali preferiscono per il momento assumere un atteggiamento neutrale nei confronti dell’evidente surriscaldamento dei prezzi; così non è per Pechino che invece, grazie ad un processo di “moral suasion” senza precedenti, sembra essere riuscita almeno in parte a calmierare la speculazione locale, con diverse aziende manifatturiere e finanziarie che hanno consistentemente ridotto le loro esposizioni rialziste su materie prime nei giorni passati.

A cura di Michael Palatiello, ad e strategist di Wings Parnetrs Sim