Mercati, ancora negativo il Cfa Sentiment Index sull’economina italiana

Gli investitori professionali italiani certificati CFA rimangano negativi sulle prospettive dell’economia italiana sui prossimi sei mesi: il “Sentiment Index” registra un valore pari a -48, lontano tuttavia dai minimi dell’estate.

Al sondaggio, svolto da CFA Society Italy presso i suoi soci tra il 20 al 28 febbraio 2023, hanno partecipato 39 intervistati. Circa tre quarti dei partecipanti (il 72%) ritiene stabile la situazione attuale dell’economia del nostro Paese mentre il 20% circa vede l’economia italiana in una condizione negativa (un dato in calo di ulteriori 10 punti).

In termini di aspettative sui prossimi sei mesi, il 16% degli intervistati prevede un miglioramento delle condizioni macroeconomiche (un dato sostanzialmente stabile rispetto al mese scorso), il 20% stima condizioni invariate (-5,6% rispetto all’ultimo sondaggio) ed il 64% prevede un peggioramento (+5% rispetto al mese scorso).

La differenza tra coloro che risultano ottimisti sulle prospettive dell’economia italiana rispetto ai pessimisti è pari a -48, un valore che rappresenta il “CFA Society Ital Sentiment Index” per il mese di marzo 2023. Il dato scende di circa 4 punti rispetto alla precedente rilevazione, mantenendosi sostanzialmente stabile e lontano dai minimi registrati nell’estate scorsa.

Rimangono negative anche le view sul prossimo semestre per l’Eurozona e, in particolare, peggiorano sensibilmente le previsioni per gli Stati Uniti.

Per quanto riguarda l’inflazione, ben l’80% degli intervistati prevede ormai dei valori in discesa in tutte le regioni. Solo un 4% vede ulteriori rialzi del costo della vita e circa il 15% livelli invariati.

In linea con le dichiarazioni dei banchieri centrali, i cui toni rimangono incentrati su politiche monetarie restrittive al fine di combattere le pressioni inflazionistiche, permangono le previsioni per un incremento dei tassi di interesse sulla parte breve delle curve. Sulla parte lunga delle curve dei rendimenti, gli investitori si attendono una sostanziale stabilità dei tassi, sugli attuali livelli per l’Eurozona e gli Stati Uniti. Per l’Italia, invece, sono attesi incrementi dei tassi a lunga e, di conseguenza, un possibile allargamento degli spread rispetto ai rendimenti dei Paesi core.

In peggioramento le previsioni per l’andamento dei mercati azionari, attesi in generale calo nei prossimi mesi, dagli attuali livelli.

Sulle valute, dopo aver previsto un deprezzamento del Dollaro USA contro Euro nei mesi scorsi, i professionisti finanziari, nelle ultime due rilevazioni, risultano sostanzialmente equidistribuiti tra i tre scenari, indicando di conseguenza un cambio sostanzialmente invariato tra la moneta unica ed il biglietto verde; continuano a permanere, invece, le attese per un apprezzamento dello Yen.

Alla luce della ripresa dell’economia cinese, gli investitori tornano a prevedere infine rialzi per il petrolio nei prossimi sei mesi.