A cura di Morningstar
Mentre sul mercato italiano si assiste ai movimenti di un risiko bancario, il mercato azionario del Belpaese prova a recuperare un po’ del terreno perso rispetto all’equity globale. L’indice Morningstar Italy in un mese ha guadagnato il 6,7%, portando a -6,9% la performance da inizio anno (+29% nel 2019). Il paniere Global Markets in quattro settimane ha guadagnato il 3,3% portando a +5,11% l’andamento da gennaio (+28,5% l’anno scorso).
Indici Morningstar Italy e Global Markets a confronto da inizio anno (in euro)
Secondo il Global Market Barometer di Morningstar, il mercato azionario della Penisola a questo punto è sottovalutato del 10% rispetto al fair value (relativamente alle stock coperte dall’analisi Morningstar. Dato in euro aggiornato all’8 dicembre 2020).
Il fronte delle banche
I primi segnali che qualcosa si stava muovendo nel mondo delle banche sono arrivati a febbraio, con l’annuncio dell’Opa su Ubi Banca da parte di Intesa Sanpaolo. Più di recente, c’è stata l’offerta del Crédit Agricole sul Credito Valtellinese. L’obiettivo dei francesi è arrivare al delisting dell’istituto italiano e procedere con una fusione per incorporazione da completare entro maggio dell’anno prossimo. “Se la manovra di Credit Agricole dovesse andare avanti come pianificato, siamo in grado di anticipare che potremmo alzare il merito di credito della banca italiana per riflettere la forza della nuova struttura azionaria”, spiega Arnaud Journois, Vice President di DBRS Morningstar. Attualmente Creval ha un rating di BB (Alto) con trend stabile.
A indicare che ci potrebbero essere dei movimenti nel comparto bancario c’è anche la notizia che Jean Pierre Mustier dalla prossima primavera non sarà più alla guida di Unicredit.
Banco Bpm, intanto, si sta guardando intorno e alcuni analisti parlano di una possibile aggregazione con Bper Banca. A favore di una eventuale operazione in questo senso si è espresso Carlo Cimbri, amministratore delegato di Unipol, principale azionista di Bper (con il 20% del capitale).
Il quadro macro
Sul fronte macroeconomico, l’Istat ha rivisto al ribasso le stime di crescita del terzo trimestre del 2020. Tra luglio e settembre il Pil è aumentato del 15,9% rispetto al trimestre precedente contro il +16,1% indicato nella lettura del 30 ottobre. Rispetto al terzo quarter del 2019 l’economia italiana si è invece contratta del 5%, contro il calo tendenziale del 4,7% rilevato a ottobre.
Nel frattempo anche l’Ocse ha fornito le nuove stime di crescita sull’economia italiana per il biennio 2020-2021. L’organizzazione prevede che per quest’anno ci possa essere una contrazione del 9,1% su base annuale (la stima di settembre 2020 indicava una contrazione del 10,4%). L’economia italiana, però, crescerà del 4,3% il prossimo anno, contro il +5,4% indicato a settembre.
L’articolo L’Italia tenta il recupero e aspetta il matrimonio delle banche proviene da Finanza Operativa.