“L’economia della Speranza”, a Roma un convegno sulle riforme

L’Italia vive una contraddizione: da un lato è frenata sia da una crisi strutturale, che esisteva già prima della pandemia e della guerra in Ucraina, sia da retaggi e privilegi del passato, dall’altro lato ha una ricchezza imprenditoriale e finanziaria privata straordinarie. È necessario un progetto economico concreto di medio periodo per fare le riforme a vantaggio dei giovani e del futuro del Paese.

Di tutto questo se ne parlerà nel corso del Convegno “La tempesta perfetta e l’economia della Speranza/Un futuro per i nostri giovani: riforme e proposte” in programma giovedì 14 luglio, inizio alle ore 9.00, presso la Link Campus University di Roma in via del Casale di San Pio V, 44. Il convegno può essere seguito anche via web cliccando direttamente su questo link, cui è possibile accedere anche sul sito dell’Università: www.unilink.it.

Le due sessioni del mattino tratterranno di economia (“Economia della speranza: sogno o realtà”) e finanza e impresa (“La finanza e gli imprenditori a servizio del Paese”), quelle del pomeriggio di Europa (“L’Europa che sarà”) e disuguaglianze nel mondo (“Le disuguaglianze nell’economia globale”).

Dopo i saluti del presidente della Link Campus University Pietro Polidori, interverranno (in ordine alfabetico): Luca Baravalle, Leonardo Becchetti, Nicola Benedetto, Angelo Deiana, Benedetto Delle Site, Franco Frattini, Gianni Fusco, Antonino Giannone, Alessandra Ghisleri, Giuseppe Ghisolfi, Carlo Alberto Giusti, Raimondo Grassi, Sergiu Martin, Mauro Masi, Lorenza Lei, Carmela Pace, Fabio Righi, Nicola Rossi, Francesco Sisci, Giulio Tremonti, Giuliano Urbani. Moderatori: Angelica Bianco, Cesara Buonamici, Isabella Di Chio, Mariolina Sattanino. Introduzione e conclusione: Ubaldo Livolsi. In allegato il programma con la distribuzione di relatori per ogni sessione.

“Il nostro Paese – afferma Ubaldo Livolsi (nella foto) – necessita di riforme strutturali da realizzare anche con modifiche costituzionali. Deve liberarsi del sistema dei privilegi e delle lobby da cui è frenata. L’obiettivo è dare un futuro ai nostri giovani in Italia. Così potremo anche riavvicinare i cittadini alla politica e al voto. Possiamo contare su imprenditori eccellenti e su un patrimonio finanziario privato notevole, che può essere investito anche nelle imprese. Ma per fare questo serve fiducia, anche per attrarre investimenti stranieri e nel contesto dell’Ue. È essenziale predisporre un piano di medio periodo, che preveda investimenti in infrastrutture sostenibili, consegua una severa spending review e compia riforme improcrastinabili, a partire da quelle dell’istruzione, della giustizia e del fisco, equo ma che crei le condizioni per lo sviluppo.”