Investimenti, ecco il sentiment trimestrale di Ubs Global WM

UBS ha presentato il nuovo report Investor Sentiment, la ricerca trimestrale che analizza la fiducia di investitori e imprenditori a livello globale.

“Senza dubbio la difficile situazione che stiamo vivendo a livello geopolitico a causa del conflitto in Ucraina, oltre ad avere un forte impatto emotivo nelle nostre vite, sta avendo delle notevoli ripercussioni sui mercati – afferma Paolo Federici, Market Head di UBS Global Wealth Management in Italia – Oggi più che mai, quindi, la costruzione di un portafoglio ben diversificato e posizionato per la volatilità è una priorità per gli investitori. E in questo contesto, investimenti sostenibili, tech e transizione energetica, temi in cui UBS GWM già da molto tempo vede valore, rappresentano un modo vincente per costruire un portafoglio che non solo resista al cambiamento, ma che se ne avvantaggi”.

In generale l’ottimismo degli intervistati nei confronti dell’economia italiana per i prossimi 12 mesi è in diminuzione. Infatti, è il 60% degli investitori italiani a dirsi fiducioso sotto questo aspetto (nel Q4 del 2021 gli investitori ottimisti erano l’74%). In particolare:

  • Il 63% degli investitori è preoccupato per l’attuale situazione geopolitica, con il conflitto in Ucraina ancora in corso.
  • Il 59% ha dei timori legati alla inflazione.
  • Ben il 58% individua nel climate change una preoccupazione.

Azionario

Anche con riferimento al mercato azionario nei prossimi sei mesi l’ottimismo degli investitori italiani è in diminuzione rispetto allo scorso trimestre, infatti il 67% degli intervistati si dice positivo, a fronte dell’72% nel Q4 2021.

Guerra in Ucraina

Gli investitori italiani riconoscono gli effetti negativi della guerra sull’economia, in particolare:

  • Il 70% degli intervistati ha notato un aumento dei prezzi dell’energia;
  • Il 67% una maggiore instabilità a livello globale;
  • Il 64% teme che il conflitto possa diventare globale;
  • Il 60% teme invece il rischio di una recessione.

Tuttavia secondo gli investitori ci sono anche diverse ragioni per cui essere fiduciosi, infatti:

  • L’81% degli intervistati pensa che più paesi europei possano entrare all’interno dell’Unione Europea o della Nato;
  • Il 79% ha una maggiore fiducia nei confronti della democrazia;
  • Per il 77% il conflitto porterà ad un rafforzamento della NATO;
  • Per il 76% ad una minore influenza della Russia.

Inflazione

Ben il 93% degli investitori italiani si aspetta un aumento dell’inflazione a causa della guerra. Per il 56% degli intervistati l’inflazione continuerà per più di 12 mesi, mentre il 31% ritiene che il fenomeno avrà una durata che va dai 6 ai 12 mesi contro invece un 13% secondo cui il contesto di inflazione durerà addirittura meno di 6 mesi.

Portafoglio

Gli investitori italiani per far fronte ad una ulteriore flessione del mercato considerano di preparare il proprio portafoglio in diversi modi, infatti:

  • Il 31% dichiara che aumenterebbe gli investimenti;
  • Il 32% invece farebbe investimenti in settori diversi;
  • Il 17% al contrario non farebbe alcun tipo di cambiamento;
  • Mentre il 20% diminuirebbe la componente di investimenti.

Inoltre, date proprio le preoccupazioni per la guerra, ora gli intervistati si dicono più propensi a investire in crypto e materie prime. Infatti il 42% investirebbe in criptovalute, il 41% in oro e il 37% in petrolio. Gli investitori italiani sono poi preoccupati per la volatilità del mercato; infatti, il 53% ritiene che sia più alta del solito, inoltre ritengono alcuni settori o comunque temi più attrattivi alla luce del mercato attuale. In particolare:

  • Il 73% guarda agli investimenti sostenibili.
  • Il 72% alla tecnologia
  • E infine il 70% al settore dell’energia.