L’ultimo report European ESG ETF Barometer di BNP Paribas Asset Management rivela che la maggior parte degli investitori intervistati si aspetta che il mercato europeo degli ETF ESG continui a crescere nel prossimo anno. In particolare, mostra un forte interesse per le strategie low-carbon, PAB e una rinnovata fiducia sulle etichette di sostenibilità.
L’indagine semestrale, condotta per la prima volta nell’aprile 2022, monitora l’evoluzione delle prospettive e delle prassi degli investitori istituzionali e intermediari europei in materia di investimenti sostenibili nelle strategie indicizzate.
L’ultima indagine evidenzia quanto segue nel corso della seconda metà del 2022:
I trend in crescita
- Il 66% degli investitori ritiene che gli ETF attualmente disponibili sul mercato evidenzino benefici reali nel campo della sostenibilità, come un impatto positivo sulle emissioni ESG. Il parere è ampiamente condiviso dagli investitori svizzeri (74%), contro il 54% degli intervistati in Italia, e dall’85% dei fondi pensione rispetto al 56% degli asset manager.
- Il 67% (58% in Italia) degli investitori ritiene solide le politiche di voto e l’impegno ESG. Particolare importanza è stata assegnata al dialogo attivo per sostenere le imprese nella loro transizione.
- L’interesse per le strategie “low carbon”, fondate sulla riduzione delle emissioni o allineate agli obiettivi sanciti dalla COP 21 di Parigi è salito bruscamente negli ultimi sei mesi, dal 14% al 36%, con alcune differenze notevoli tra i paesi. Il 48% degli investitori svizzeri e il 40% degli italiani sono particolarmente interessati a questo tema, rispetto al 20% in Francia. Altri temi interessanti includono l’innovazione nel campo delle batterie, dell’idrogeno e dell’elettrificazione dei trasporti, che aumentano dall’8% al 33% (28% in Italia).
- I tre criteri più importanti utilizzati dagli investitori che scelgono gli ETF ESG sono risultati essere le “label” e le certificazioni di sostenibilità (18%; 16% in Italia), la credibilità e la competenza ESG della società di gestione (15%; 14% in Italia) e il tracking error rispetto al benchmark (14%; 8% in Italia).
I trend in calo
- L’81% degli investitori (l’80% in Italia) prevede che gli attivi degli ETF ESG rimangano stabili o crescano nei prossimi 12 mesi, rispetto al 91% del precedente sondaggio. Questa flessione può essere spiegata dalle performance del 2022. Gli intervistati più ottimisti sono stati quelli del Regno Unito (96%), mentre i meno ottimisti sono risultati i tedeschi (68%).
- La domanda degli investitori nei confronti degli ETF che investono nell’economia circolare ha rallentato (26%, rispetto al 61% del precedente sondaggio) così come è diminuita la domanda rivolta agli strumenti dedicati alla “Blue economy” (dal 48% al 32%; 40% in Italia.). Al contrario, la richiesta di strategie a tema low-carbon ed energie alternative è cresciuta.
Lorraine Sereyjol Garros, Global Head of development ETF & Index solutions di BNPP AM, ha commentato: “I risultati dell’ultima indagine dimostrano che le aspettative degli investitori possono cambiare molto rapidamente a seconda delle condizioni di mercato e degli sviluppi normativi. In questo contesto mutevole, le strategie sostenibili indicizzate continuano ad attirare afflussi significativi, in particolare quelle allineate agli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Ciò conferma la nostra strategia, avviata nel 2008, di offrire una vasta gamma di ETF e fondi su indici a basso tenore di carbonio, sia azionari che obbligazionari, con attivi in gestione che superano ormai i 13 miliardi di euro”.