Il piccolo rally di fine giugno ha consentito al prezzo di Bitcoin di rimbalzare da 25.000 a oltre 30.000 dollari. Ora sono tutti gli operatori in attesa del prossimo halving della criptovaluta: ormai mancano meno di 12 mesi al prossimo halving, previsto più o meno per fine aprile 2024.
L’halving del Bitcoin è l’evento che dimezza i premi per i miner che convalidano nuovi blocchi, dato che ricompensa passerà dagli attuali 6,25 Bitcoin per blocco a 3,125 , come riportato da Cryptonomist.ch.
L’evento si verifica ogni 210.000 blocchi, ovvero poco meno di quattro anni, e storicamente i mesi precedenti all’halving hanno visto l’inizio di una tendenza rialzista per il mercato. Questo porta molti attori del mercato crypto a guardare con attenzione la seconda metà del 2023.
Quello del 2024 sarà il quarto halving
Il primo, ovvero quello del 2012, chiuse il primo ciclo di Bitcoin, che però per quanto riguarda il prezzo fu anomalo. Di fatto passò da 0 a circa 10 dollari in poco più di due anni e mezzo, dato che i primi scambi pubblici sono stati effettuati circa a metà del 2010.
Comunque già l’anno successivo al primo halving, ovvero nel 2013, si gonfiò la prima grande bolla speculativa sul prezzo di Bitcoin, fino ad un picco di circa 1.100 dollari.
Il 2014 ed il 2015 furono gli anni del peggior bear-market che si sia mai verificato sul prezzo di Bitcoin, ma nel 2016 in attesa del secondo halving si innescò un piccolo ciclo rialzista.
Infatti, il prezzo di BTC passò dai 320 dollari di novembre 2015 fino ai 770 delle settimane precedenti all’halving. In seguito all’halving scese fino a 550, ma solo per tornare poi a crescere così da chiudere il 2016 sopra quota 900.
Anche l’anno seguente al secondo halving, ovvero nel 2017, si gonfiò una clamorosa bolla speculativa sul prezzo di BTC che lo portò a sfiorare i 20.000 dollari.
Il 2018 fu un anno difficile, ma già nel 2019 il prezzo iniziò a risalire un po’ in vista dell’halving dell’anno dopo.
Infatti nel 2019 passò da 3.400 a 13.000 dollari, sull’onda del lancio del progetto Libra di Facebook, per poi tornare a 10.000 ad inizio 2020. A marzo dello stesso anno ci fu il crollo dei mercati finanziari globali dovuto all’inizio della pandemia, ma al momento dell halving, a maggio, il prezzo era tornato sui 10.000. Quindi escludendo quello che accadde prima del primo halving, quando il mercato di Bitcoin era ancora ampiamente immaturo, nel 2016 prima dell’halving ci fu un aumento del 140%, mentre nel 2020 fu del 190%.
Nel 2023 per ora è a +86% da inizio anno, quindi in teoria ci sono ancora ampi margini di crescita.
Il problema principale sarà per i miner, perchè di colpo si vedranno dimezzare i premi. Tuttavia, va ricordato che i miner non incassano solo il premio, ma anche le fee. Quindi mano a mano che il premio viene dimezzato, la quota di incasso del mining proveniente dalle fee si farà sempre maggiore, fino a raggiungere nel 2140 il 100% degli incassi.