Commodity: prepariamoci per la prossima fase del ciclo economico

Le azioni e le materie prime sono asset ciclici. Tuttavia, le azioni tendono a guidare il ciclo economico, mentre le materie prime arrivano normalmente in ritardo. Prevediamo che, quando entreremo nella prossima fase del ciclo economico, le commodity seguiranno le azioni, beneficiando di una ripresa“. Parola di Pierre Debru, Head of Quantitative Research & Multi Asset Solutions di  WisdomTree, che di seguito spiega nei particolari la view.

Le broad commodity, pur essendo cicliche, si integrano molto bene con altri asset ciclici, come le azioni, per tutta la durata del ciclo economico:

  • le broad commodity tendono a resistere piuttosto bene nella fase iniziale di una recessione, un periodo in cui le azioni soffrono di più;
  • tendono inoltre a ottenere buoni risultati nella parte finale di un’espansione economica, quando i titoli azionari fanno solitamente fatica a ritrovare slancio.

Grazie all’enorme sostegno fiscale e monetario, la maggior parte degli asset ciclici ha registrato un rally dalla metà del 2020. Mentre il rally azionario si è concluso alla fine del 2021, quello delle materie prime è proseguito fino alla metà del 2022. Istintivamente, possiamo dire che le materie prime dovrebbero trarre vantaggio da un contesto economico positivo. Quando l’economia cresce, deve affidarsi a materiali di base. In generale, quindi, è logico che le materie prime si comportino come un asset ciclico. Al contrario, quando l’economia rallenta e la domanda di questi beni diminuisce, la domanda di materie prime dovrebbe fare lo stesso.

Per quanto logica, questa ciclicità può sembrare difficile da conciliare con la bassa correlazione tra materie prime e azioni. Anche le azioni sono estremamente cicliche, quindi come è possibile che due asset ciclici siano così poco correlati? In media, in tutti i mesi dagli anni ’60 in cui le azioni statunitensi hanno perso più del 5%, le materie prime hanno perso lo 0,68%. In tutti i mesi in cui le azioni statunitensi hanno guadagnato più del 5%, le materie prime hanno guadagnato l’1,18%1. Quindi, anche se le materie prime sono cicliche, ovvero tendono a perdere e guadagnare nello stesso periodo delle azioni, l’ampiezza di tali guadagni è significativamente più contenuta.

Le azioni e le obbligazioni ad alto rendimento sembrano comportarsi in modo molto simile:

  • soffrono di più nella parte iniziale di recessione del ciclo, ma registrano la ripresa più forte nella parte finale della stessa.
  • pur traendo beneficio dalla fase di espansione del ciclo in generale, registrano la crescita più rapida nella parte iniziale di tale espansione.

Al contrario, le materie prime:

  • tendono a resistere bene nella fase iniziale di una recessione, registrando in media una performance positiva dello 0,54% (rispetto al -1,27% delle azioni);
  • soffrono di più nella fase finale di una recessione e rimangono indietro sia rispetto alle azioni che alle obbligazioni ad alto rendimento;
  • registrano performance migliori nella seconda metà del periodo di espansione, al contrario delle azioni che preferiscono la prima metà: tra tutte le asset class, le materie prime sono quelle che registrano le performance migliori nella parte finale del ciclo di espansione.

Nel complesso, quindi, sebbene le materie prime siano un asset ciclico, il loro comportamento è molto decorrelato rispetto a quello delle azioni o delle obbligazioni ad alto rendimento. Offrono un’ottima diversificazione nella fase iniziale delle recessioni e in quella finale delle espansioni, quando gli altri asset ciclici (azioni, obbligazioni ad alto rendimento) arrancano.

Una svolta nel ciclo economico?

I Composite Leading Indicator e i Purchasing Manager Index (PMI) dell’OCSE hanno raggiunto il picco nel 2022. Le flessioni dei Composite Leading Indicator stanno rallentando e l’ultima lettura del PMI manifatturiero (febbraio 2023) ha raggiunto un livello compatibile con un’attività che non è più in contrazione. Inoltre, i mercati stanno scontando la possibilità che il ciclo di inasprimento dei tassi di interesse si concluda nei prossimi mesi per gli Stati Uniti ed entro un paio di trimestri per l’area dell’euro. Una potenziale svolta nel ciclo economico si è già dimostrata positiva per le azioni. Se la storia ci insegna qualcosa, è che la performance delle azioni potrebbe indebolirsi più avanti nel ciclo, mentre quella delle materie prime accelererà.

Riteniamo inoltre che alcuni segmenti di materie prime siano sostenuti da venti di coda unici che potrebbero favorirli negli anni a venire. Ad esempio, la transizione energetica a favore di fonti a minori emissioni di carbonio sarà probabilmente molto positiva per i metalli (dato il loro utilizzo nello sviluppo di infrastrutture per le energie rinnovabili e l’elettrificazione e nella tecnologia delle batterie). Inoltre, il rinnovato interesse per la costruzione di infrastrutture negli Stati Uniti e in Europa potrebbe favorire la domanda di materie prime. Per citare solo due dei numerosi vantaggi che le broad commodity possono offrire a un portafoglio, esse costituiscono un eccellente elemento di diversificazione e un valido alleato per le azioni nel corso del ciclo economico. Infine, le broad commodity rappresentano una potente copertura contro l’inflazione.