“La propagazione di un virus avviene in modo esponenziale e non lineare. Per questo motivo, solitamente nelle fasi iniziali ne viene sottostimato il rischio. Ecco perché la seconda ondata di contagi in Europa ha raggiunto picchi elevati, con i governi che si affrettano a introdurre misure di contenimento. Negli Stati Uniti il numero di decessi – che segue quello dei contagi – ha iniziato a crescere significativamente, facendo quindi presagire misure di lockdown più severe, soprattutto adesso che trovano il pieno appoggio del nuovo presidente eletto. È possibile però che l’anno prossimo questo schema ripetitivo non si ripresenti più, considerando le ultime notizie, come l’annuncio di Pfizer relativo alla scoperta di un vaccino altamente efficace che dovrebbe essere diffuso su larga scala prossimamente”. E’ il commento di Didier Saint-Georges, membro del comitato strategico di investimento di Carmignac.
“Pertanto – prosegue l’esperto – in un primo momento la situazione sanitaria contribuirà a creare un contesto di crescita ancora debole nel mondo occidentale e nei settori esposti alla mobilità dei consumatori, bassa pressione inflazionistica e – di conseguenza – il sostegno costante delle banche centrali. Ma il flusso di notizie sui vaccini dovrebbe iniziare a spingere il mercato azionario a rivalutare nuovamente la possibilità di una riapertura delle economie (il cosiddetto ‘reopening trade‘). Questa prospettiva però non dovrebbe essere confusa con un ampio e duraturo rally ciclico che l’introduzione di massicci stimoli fiscali negli Usa avrebbe potuto innescare”.
Per quanto riguarda il reddito fisso, conclude Saint-Georges, “nel segmento credito corporate ci sono anche gli emittenti che dovrebbero beneficiare di un reopening trade attraverso spread più ristretti”.
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